domenica 30 settembre 2012

l'editoriale del genetliaco

anno 1983.
un ospedale. anzi, una clinica privata.
una donna entra per fare un controllo.
ne esce con un fagotto avvolto da un asciugamano giallo.
occhi a mandorla e tantissimi capelli neri.
tanti al punto che le infermiere hanno subito provveduto a raccoglierglieli in un ciuffetto bizzarro che ha subito alzato le ire della nonna.
ero nata io.
la gioia di mamma e papà.
in verità, al momento, più di mamma che di papà, che quando ha visto il fagotto ha guardato storto mamma al suono di "siamo sicuri che la cinesa è mia?".

quinta elementare.
festa di compleanno organizzata nel minimo dettaglio, dal locale parrocchiale troppo grande ai festoni, agli inviti per tempo, all'emozione di sapere che sarebbe stato presente "quello lì".
fato vuole che nello stesso giorno, l'"antagonista" facesse una festa uguale e contraria.
ma essendo lei più popolare di me, e avendo qualche soldino in più per mettere su un impianto stereo che faceva impallidire la mia nuova radio, si era presa i 3/4 degli invitati. "quello lì" compreso.
risultato fu che la mia festa fu semidesolata, costellata di quei 4 sfigati che al tempo già si riconoscevano tali, con me che piangevo in un angolo per non essere vista dai miei che tanto cuore ci avevano messo nel darmi una grossa mano, e con uno dei miei amichetti che per tirarmi su pensò bene di andare all'altra festa per cercare di accalappiare qualcuno da portare alla mia.
ma non tornò.

festa dei 18 anni.
quell'anno avevo deciso che i miei 18 anni li avrei trascorsi al paese, nel "rifugium peccatorum" che era per me al tempo.
circondata dalla mia migliore amica del tempo e da alcune amicizie storiche, ma soprattutto dal fatto che ci sarebbe stato "quello lì".
ero fidanzata al tempo, ma in quell'estate avevo avuto una bellissima laison con un burino del posto che mi aveva fatto, come al solito causa di dolci parole (parole e basta, come da copione), perdere la testa.
quale occasione migliore per festeggiare e per festeggiare con lui, finalmente insieme dopo un mese di distacco.
fato volle che in quei giorni venne a mancare un caro amico della combriccola, che io non conoscevo, quindi il morale non era proprio il massimo quando fu il 29 settembre sera, pronti per andare a ballare.
passai la mezzanotte dei miei unici 18 anni in una macchina, da sola, ad aspettare la mia amica in ritardo, che mi fece gli auguri circa un'ora e mezza dopo, una volta arrivate al locale, e non mi cagò per l'intera serata.
poco male, c'era lui.
che non mi cagò per l'intera serata.
ero un pesce fuor d'acqua, un pesce appena maggiorenne fuor d'acqua.

2006.
l'intenzione era programmare un mohito party con le mie amiche del tempo, parlo di 10 anni di amicizia, mica puttanate.
qualche settimana prima avevo azzardato addirittura l'idea di andare all'Oktober Fest di Monaco, che ogni anno capita a cecio con il mio compleanno.
chi per un motivo, chi per un altro, si era deciso che no, si sarebbe state a roma a festeggiare a casa di una di loro con il mohito party più alcoolico della storia.
ci vediamo il 27 per parlarne un po'.
ricordo ancora che ero in un pub di via chiana.
ricordo ancora il giramento di testa. e non per l'alcool.
"elena senti, non te la prendere, ma sai abbiamo comprato i biglietti scontati per il treno per andare all'Oktober Fest, alloggiamo in un campeggio, sappiamo che a te non piace come sistemazione per cui non te l'abbiamo detto, per cui se proprio vuoi aggregarti cerca di comprare un biglietto anche se noi abbiamo preso gli ultimi scontati.
Oh, poi festeggiamo eh!"
dopo la LORO trasferta non le ho più frequentate.

2011.
dopo un anno trascorso a Torino e aver avuto parecchi modi di divertirmi, ero tornata a Roma ormai da giugno e avevo davvero tanta voglia di tornare su a festeggiare il mio compleanno.
l'anno precedente era stato una bomba, mi ero divertita come mai in una mia festa di compleanno.
motivata da un mio amico, compro al volo in biglietti dell'aereo, tanto qualcuno che mi ospita lo trovo, anzi, so già chi saranno: le mie due ex coinquiline.
con loro, non c'è neanche bisogno di preavviso, hanno tanta voglia di vedermi che non sarà affatto un problema.
coinquilina n.1: "ah sì....eh sai scusa ma in quei giorni viene il mio ragazzo per cui non ho posto in camera....chiedi a coinquilina n.2 , sicuro lei ce l'ha!"
coinquilina n.2: inizia a fare la vaga con trooooppe scuse, per cui ne parlo con il fidanzato - ovvero colui che mi aveva spinta a comprare i biglietti - che carinamente mi offre di dormire da lui se lei ha da fare proprio in quei giorni per cui non può darmi le chiavi di casa.
apriti cielo.
discussione mostruosa con lei, che in realtà tergiversava perchè non voleva che andassi su in quanto gelosa di me nei confronti del suo ragazzetto (che per la verità non ho mai e poi mai adocchiato, manco da ubriaca. e ubriaca a Torino lo sono stata davvero spesse volte).
discussione anche con lui, che fa dietrofront come  fa un Ferrari da 0 a 100 km/h.
discussioni su facebook, poi riportate a lei, quindi non vi dico che razza di casini stratosferici si siano creati.
risultato: l'a/r roma-torino me la sono messa allegramente nel posto dove non batte il sole, anche se i  un momento di lucidità il ragazzetto mi aveva detto che, essendo colpa sua, mi avrebbe rimborsato i soldi.
voi li avete visti???

ora potete immaginare quanto io non ami il mio compleanno, e soprattutto quanto sforzo faccia nel volerlo condividere con qualcuno.
non è paura di rimanere delusa, è sentirmi sola nell'accezione di riconoscere di non essere rimasta nel cuore delle persone.
credo si viva anche per questo, per pensare di lasciare una traccia nel cuore di chi ha avuto modo di condividere una parte di vita con te.
ma noi, teste di cazzo stratosferiche, purtroppo andiamo incontro anche a questo.
buon compleanno.

sabato 29 settembre 2012

bollettino # 49 (no vabbè....)

No vabbè. Siamo al limite dell’assurdo.

Avevo appena finito di dire che la mia vita iniziava a girare per il verso giusto, anche perché sto lavorando a fondo, vedi ultima seduta con psyco, sull’AzzurroGate….
 - NOTA: psyco dice che io uso questo pensiero per togliermi dall’ansia di altri pensieri, perché mi fa da distrazione su altre questioni mie (irrisolte?boh)-

 …dicevo, che ieri mattina apro incredibilmente la posta su internet a lavoro – operazione a me preclusa da mesi- e leggo una SUA MAIL.
Dopo 6 mesi dall'ultimo, creduto da me VERO E ULTIMO, sfanculamento.
Breve, la solita riga striminzita.
L’ho cancellata, l’ho estinta anche dal cestino per cui non riporto le parole esatte, ma più o meno recitava così
“Ciao Elena, per curiosità volevo sapere se hai messo in pratica i miei consigli.”

Altra NOTA: probabilmente si riferisce a quelli dati a gennaio, su cui ho scritto un post al tempo dedicato.
questo, per la precisione:

http://ilbollettinoinguinale.blogspot.it/2012/01/bollettino-17-perle-ai-porci.html#more

Certo, perchè lui si è innalzato a mio coach/mentore/tutore o non so cosa cazzo altro vorrebbe essere per "elargire" consigli che riguardano in primis il mio rapporto con lui.
Rapporto che LUI NON VUOLE.

Ho avuto una crisi di nervi quando l’ho letto.
Nel senso che trovo ingiusto questo stillicidio.
Cazzo, gliel’ho detto in tutte le salse a gennaio e a marzo che doveva cancellare TUTTI I MIEI CONTATTI.
Non è giusto tornare ogni tanto così, perché poi lo so che è una provocazione solo volta a prendermi per il culo.
Anzi, dirò di più.
Probabilmente, e non so come ma lo sospetto perché un po’ di coda di paglia ce l’ho, ha sentito “odore” di mio ritorno.

Ripeto, non so come, ma è strano che proprio in questo periodo in cui
a) l’ho bloccato su facebook a seguito di quello che avevo interpretato
b) sia passata sotto casa sua
c) varie ed eventuali
 guarda un po’ mi manda una mail che SA TANTO DI “DIMMI LA VERITA’”.

Cosa che a sto giro non farò, sarò la più omertosa dei siculi e giuro su chi ho di più caro che non risponderò. Si ricomincerebbe un’altra lotta, e io sto spendendo soldi  e tempo per guarirmi da lui da 10 mesi a sta parte, e sputtanare tutto proprio non mi va, anche se la curiosità è tanta.
Ma lui fa della mia curiosità la sua arma, e stavolta le armi le distruggo, così da non poterle neanche far afferrare.

sabato 22 settembre 2012

il pre-editoriale della domenica, perchè é sabato (puttanate)

Sono una testa di cazzo, lo ripeto spesso. Ma non lo sono mai con gli altri tanto quanto lo sono con me stessa. Sono di nuovo giorni che puntualmente mi rifaccio male con Azzurro, prima sbirciando le sue (vecchie) foto, poi impostando anche un messaggio da inviargli (Dio ti ringrazio per avermi segato la falange in quel frangente), poi non paga andando PURE a sbirciare nuovi commenti sulle sue (vecchie foto). Dal momento poi che sono una testa di cazzo stratosferica interplanetaria mai vista, mi sono pure messa il trench, la lente di ingrandimento e quel ridicolo cappello a scacchi scozzesi giocando a fare la Sherlock Holmes Denoantri. Il risultato sono SOLO supposizioni che l'Azzurro si sia quantomeno riconciliato di recente con la sua ex fiamma, la cara e bella... Che altrimenti non si spiegherebbero un paio di cosucce, tra cui annoveriamo un commento di lei sugli occhi di lui e una strana foto copertina riportante un immagine riferita al paese di origine dell'Azzurro. Ma la sindrome da testacazzite è sempre un passo avanti a me, perció nella più lucida follia, approfittando di essere in zona da un'amica, sono passata DEL TUTTO CASUALMENTE sotto la di lui dimora. Rallentando vistosamente in procinto delle sue finestre, tentando di carpire i segreti più celati dei suoi manco 50 metri quadri. Mi vergogno molto per l'idea barbina e la mossa da finta astuta. Mi vergogno e mi faccio pena, mi vergogno mi faccio pena e rabbia. Non è possibile questo andamento sinusoidale verso il di lui pensiero, e l'unica cosa che voglio è uscirne, disintossicarmi. Ma questa voglia è uguale e contraria a quella di incontrarlo, di sentirlo per un attimo più vicino di quel simulacro che sono costretta a bloccare, sistematicamente per poi sbloccare altrettanto sistematicamente, per non essere rapita da quegli occhi che fanno sognare una persona a lui sicuramente più vicina.

venerdì 21 settembre 2012

bollettino # 48 (miracoli)

cercherò di scrivere nel più breve tempo possibile, visto che ho a mala pena un quarto d'ora.

lo spirito di avventura, vedi istanbul, e quello del bello, vedi Mia, danno luogo a un particolare fenomeno in me, ovvero l'ipocondria più assoluta e balorda.
nell'ordine, prima di partire per istanbul avevo un leggero formicolio al piede sinistro.
andate a cercare su google questo sintomo e vedete che esce fuori.
2 lettere, SM.
sclerosi multipla.

bene.
così in realtà prima, durante e dopo l'orientosa vacanza sono stata a monitorarmi continuamente manco avessi un apparecchietto per l'elettromiografia tatuato a pelle.
poi sono stata dal medico, che l'ha imputato SOLO alla colonna vertebrale e alla postura.
non paga di ciò, il giorno seguente sento anche uno strano senso di calore al suddetto piede.
andate a leggere su google questo sintomi e vedete che esce fuori.
SM.

richiamo nel panico più totale il mio medico, che mi rassicura che è SEMPRE SOLO legato alla colonna.

a distanza di poco, sento delle vibrazioni sulla lingua e dei formicolii alle labbra.

NON sono andata a guardare su google ma ho pensato "ecco, è la SM che mi ha preso il centro del linguaggio".

il tutto poco prima di ritirare Mia, perchè avevo un presentimento che qualcosa andasse storto, che insieme alla mia folle scaramanzia faceva il paio.

qualcosa storto lo è andato, come è chiaro dal post precedente.

qualcosa ora si è calmato, ma sono consapevole che NON E' NORMALE avere di questi pensieri.
forse perchè, e lo dicevo ieri all'amico col quale ho chiarito la nostra discussione (miracolo), è un periodo in cui alcune cose SEMBRANO ANDARE dritte.
e ho paura che qualche mattone arrivi a rovinarle.

ho smesso le gocce di laroxyl, di mia iniziativa.
e tempo manco una settimana, mi sono sgrassata.
miracolo.
è assurdo, non ci volevo credere quando lo leggevo sui forum.
invece è vero, e per fortuna, perchè mi stavo realmente preoccupando.

mi sono iscritta in palestra, sulla strada del ritorno a casa.
con un consulente dell'amministrazione che dire FFFFFFAIGO è dire molto poco.

ieri sera, sul tardi credo, hanno visto la luce i due gemelli (maschiotti) di una mia amica.
avere dei figli non è come avere un'auto nuova.
è la costante responsabilità di un'intera vita dedita (anche) a loro, con la consapevolezza che non potrai noleggiarli/venderli/rottamarli MAI.
è L'IMPEGNO per antonomasia.
è IL MIRACOLO di queste ossa con un'anima pompate dal cuore in questo mondo.
è semplicemente una cosa FANTASTICA.

domenica 16 settembre 2012

bollettino # 47 (via crucis)

"la vita è fatta di alti e bassi. noi ci siamo in entrambi i casi".

questo payoff di UniCredit capita a cecio oggi.

ieri, sabato 15 settembre.
vado a ritirare Mia.
me la presentano sotto un telo rosso Alfa/Ferrari, che da brava pilota ufficiale - come ogni buona presentazione di nuova vettura vuole- ho aiutato a togliere.
bellissima. splendida.

prima stazione
entro in macchina, faccio tutti i check del mondo compreso quello che NON avrei dovuto fare, essendo la bella splendente e puliterrima, ovvero azionare entrambi i tergicristalli da ferma insaponando mezza vettura.

seconda stazione
dopo NON aver capito come funziona il blue&me, aver acceso il quadro e visto tutte le spie possibili immaginabili e aliene, aver capito che il contagiri sui diesel si ferma a 6000 e non a 8000 (pensavo fosse un errore di "stampa" e mi stavo appiccicando col venditore), finalmente sistemo la seduta, specchietti vari, accendo il quadro, tiro su la frizione, sono prontissima per partire sìììììì....
l'errore classico da foglio rosa.
sì, l'ho fatta spegnere.
roba che il venditore che mi stava accanto si sarà fatto grasse risate e ora lo starà raccontando ad amici e parenti come la perla della giornata.

terza stazione
giro di prova.
"vuoi far venire anche i tuoi genitori dentro?" - "certo, un attimo che glielo dico".
papà al cellulare, che passa prontamente a mamma squotendo la testa.
"papà che è successo?" - "niente, nonna è caduta..."-"vieni a fare il giro di prova?"-"no no vai da sola, io sto un attimo qua con mamma per capire che dobbiamo fare".
giro di prova fatto in fretta e furia per poter tornare verso il paesello a casa di nonna.

quarta stazione
il primo tragitto di Mia, e in questo si vede già una certa similitudine e sintonia con la padrona, è verso l'ospedale.
dietro all'ambulanza.
nonna con femore rotto.
perchè è caduta.
perchè si è alzata dal letto per scacciare le persone in camera sua.
che non c'erano.
perchè ha le allucinazioni.
pèerchè ha delle ischemie.
da 3 giorni.

quinta stazione
finalmente riesco a svincolarmi dallo stare ad aspettare quelle comode 6 ore all'ospedale di un paesotto che di sabato a pranzo non aveva un paziente uno dentro, ma che ci ha messo davvero 6 ore a fare 2 radiografie, un elettrocardiogramma e un primo bloccaggio del femore di un'anziana di 87 anni.
vado a sfogarmi un po' per strada, il destino oggi è stato beffardo.
4 km.
poi la pioggia.
battente.

sesta stazione
torno verso casa, Mia va bene anche se tira leggermente a destra.
rettilineo, poi curva a gomito e subito salita.
una dopo l'altra.
rumore secco.
ma no, non è niente, figurati.
quella cazzo di salita.
Mia è troppo bassa davanti e io a volte ho il piede pesante.
quando ho imboccato la salita le ho fatto il pelo sotto al flap anteriore destro.
è tutto sgraffignato.
yahoo.

benvenuta Mia, come vedi le hai già sperimentate tutte.
questa è la tua nuova vita.
avresti preferito essere comprata da uno di quei burini là attorno????
concordo anch'io.

martedì 11 settembre 2012

bollettino # 46 (le mille e una notte)

Ebbene. Non ho modificato il post precedente per la semplice ragione che sottoscrivo quello che ho detto, lo condivido ancora a pieno, ma a distanza di qualche giorno ho ragionevolmente preso coscienza che...amen. Se ci sará confronto, dirò queste stesse cose senza la rabbia della presa a caldo. In fondo, si parla di princípi, e non li tradisco stavolta. Sono andata in ferie, sono stata nella ridente cittadina di Istanbul. Cittadina un par di. 15 milioni di abitanti e un territorio grande quasi come metá del lazio. Ho staccato il cervello e le connessioni, se non per postare ogni tanto la fotina che quest'anno fa troooooooppo vacanziera, che se non le posti sei uno sfigato. Un po come l'unico single incontrato nel reparto geriatrico - pardon, tour organizzato di cui sopra. Faccio una breve digressione su ció che romanticamente avrebbe potuto rivelarsi l'evento dell'anno, sempre e comunque secondo alla neonata Mia. Da cosa parto? Forse dalle orecchie a sventola, o dal colorito "algido" (sono in vena di complimenti stasera) similCasperiano. O potrei partire dai 60 kg scarsi distribuiti irregolarmente su un metro e settanta. Oppure potrei parlare del viso appuntito di forma verosimilmente roditrice, ma sarebbe carino anche descrivere la illinearitá di capelli mal nidificati sulla testa piccola. Un gioiello insomma. La love story dell'anno. Due single che si conoscono nella gita piú esotica d'occidente, camere (volutamente?) attaccate, e via a dargli giú come criceti impazziti. Ma anche no. Il Bosforo, lo sfondo a tratti aulico delle moschee, quel risorante al nono al piano panoramico hanno visto tutt'altro che l'idillio dal sapore barocco orientale. Ma manco co na busta in testa, aggiungerei, sempre aulicamente. Va beh. Oggi festeggio 2 anni dalla folgorazione divina per Azzurro. E da una sbornia fenomenale. Non a caso si chiama undicisettembre. Non a caso avrei dovuto farmi i beneamati cazzetti miei, fuori da quella bella chiesa. Avrei potuto, per esempio, chiudere gli occhi. Ma tant'è, dai, è andata. É quasi andata dentro di me. Forse.

domenica 2 settembre 2012

l'editoriale della domenica - la pagina è servita

volevi una pagina sul mio blog?
eccoti servito.

l'aggiornerò di sicuro, perchè rispetto all'accaduto odierno non scriverò solo la versione a caldo di ora, ma molto probabilmente anche le sue evoluzioni, sotto forma di lettera, in modo da arrivare alla più soft possibile.
quella che poi ti riferirò a voce, una volta che avremo il confronto vis-à-vis.
tanto per essere sicura che quello che dirò non sarà dettato da rabbia, buonismo, pietismo, lacrime e quant'altro possa sporcarne il vero contenuto.

N.1

"Caro amico,

o forse dovrei scrivere "amico", con quelle virgolette che mi dicevi oggi che ti piacciono tanto.
Per me quelle virgolette che intrattengono le 5 lettere di 10 anni di conoscenza oggi ci stanno tutte per definirti.
Tanto so che non leggerai una riga di questo blog, anche perchè l'unica volta che con estrema delicatezza e discrezione te ne ho reso partecipe, sei stato solamente in grado di dire qualcosa come"se scrivessi meno di getto e non romanzassi troppo sarebbe un bel blog".
cazzo ti fregava a te del contenuto, delle "romanzate", che tanto solo di esagerazioni si trattava, giusto?
tanto esagerazioni che se tu avessi avuto la buona creanza di continuare a leggerlo, forse non saremmo arrivati al punto di oggi, con una "whatzappata" ai limiti dell'incredibile per quel che mi riguarda.
se avessi letto il post precedente, per esempio, avresti riflettuto e forse ti saresti pure mangiato le unghie.

Tu che giudichi me.
Su questo punto avrei non pochi aneddoti al contrario, ma proprio perchè mi ritengo amica senza virgolette, ti ho detto come la pensavo più e più volte al momento e senza peli sulla lingua.
e ti ho coperto.
cosa che dovresti annotare da qualche parte, o fartene un tatuaggio perchè evidentemente pensavi fosse un "dovuto", quando non riuscivo a guardare in faccia TU SAI CHI PER TU SAI COSA.
perchè poco poco ero una testa di cazzo come so essere io, avrei fatto in meno di 2 minuti una bella Caporetto.
invece no, massimo rispetto. la vita è la tua, cazzi tuoi.

Tu che giudichi me.
Bada bene, NON per un problema che io ho con te MA perchè di punto in bianco hai deciso di "osservare" i miei legami relazionali, trovandoli troppo "tutto o niente", conditi di scazzi con le persone - da te- definite amiche.
per me trattasi di conoscenti.
ti ricordo che tutti sono importanti, e nessuno è indispensabile.
tieni a mente per il futuro prossimo.

E non pago di ciò hai avuto la -secondo te - FORTUNATA IDEA di aprire una breccia in me.
Per carità, scopo nobile.
Ma in che modo? Nel peggiore possibile.
Se veramente conosci la mia storia tanto da permetterti di osservarla, trarre delle conclusioni giudicandomi e col -secondo te- buon proposito di farmelo notare, dovresti sapere che metodo utilizzare.
Invece, giustamente, hai fatto di capocciaccia tua e come?
Rendendomi pan per focaccia, ovvero utilizzando lo stesso comportamento che IO uso con le persone di CUI NON PUò FREGARMENE DI MENO.
e il bello è che non c'è ragione scatenante.
ovvero, pan per focaccia per il cazzo proprio, perchè non ti ho fatto niente che possa causare reazione uguale e contraria.

Così, "per lezione morale".
ma chi cazzo sei, BATMAN??????

Ma soprattutto, una guardatina ai cazzi tuoi puoi anche fartela.
A meno che.
A meno che questo mio modo di fare, cocciante col tuo spirito -evidentemente- da Robin Hood che vuole salvare i poveretti dalle grinfie della mia indifferenza, non ti faccia rodere il culo PER PRIMO A TE.
Il che in realtà potrebbe pure starci, ma fino a un certo punto.

Credo che l'amicizia sia una serie di patti taciti, di condizioni a cui due persone in silenzio sottostanno perchè pensano che siano utili a mettere poi in comune sè stessi.
Le condizioni di cui parlo trattansi di PREGI E DIFETTI.
Se hai scelto di essere amico mio non da un mese, ma da 13 anni, avrai imparato:
a) a capire come sono fatta
b) ad accettare come sono fatta
c) se pure non ti andasse qualcosa, a parlarmene A VISO APERTO, non con mezzucci come questi.

Che ribadisco, se proprio vuoi farmi rodere il culo hai scelto i migliori.

Hai fatto molti errori in vita tua, come io nella mia, e continueremo a farli.
Ma mai e poi mai mi permetterei di toglierti il saluto in forza a ragionamenti su tuoi modi di fare che non c'entrano un cazzo con me, e che sono a me del tutto estranei.

Hai ottenuto quello che volevi, una bella pagina piena di rancore tutta per te.
Se fossi più forte, e non è detto - con questo dubbio ti lascio - che un giorno non lo sia, potrei scriverti un bel GAME OVER a questa amicizia, targato data odierna.
Ancora non lo sono, e mi auguro solo che questa abnorme cazzata ti insegni a VIVERE E SOPRATTUTTO LASCIAR VIVERE CHI NON FA MALE A UNA MOSCA.
Vuoi fare il paladino della giustizia di sto cazzo?

Fallo, nel mestiere che ti è più consono. Lì, aivoglia a soddisfazioni.

Con molta delusione,

E."

Spero vivamente di riuscire a cambiare versione, ma più la leggo e più quasi quasi mi piace.

sabato 1 settembre 2012

bollettino # 45 (consapevolezze)

chi mi conosce lo sa, non brillo per tenerezza.
che sia scorbutica lo sanno anche le palline di polvere che girano per casa - pur avendo passato folletto e straccio bagnato in data odierna - facendomi venire l'allergia perenne. alla polvere, a casa, ai cani.
perchè i cani?
perchè è da stamane che li sento abbaiare, tanti, troppi, tutti.
tanto che a una certa ho anche pensato che fossero nella mia testa.
nein.
comunque.

la mia scorbuticità, scorbutezza, scorbutaggine a volte si palesa in modo repentino, e capisco che chi non mi conosce molto bene può rimanerne male, esterrefatto per il suo arrivo così improvviso.
fa parte dei mille cambi di umore degli ultimi mesi, ma certo come cazzo lo vado a spiegare a colleghi che mi conoscono sì e no da 2 mesi e che mi hanno sempre vista sorridente, allegra, casinara.

diventare improvvisamente cupa, senza parole se non mugugni incomprensibili, incazzata insomma, non lo ci si aspetta da me.

mi rendo conto che la "convivenza" con persone -credo- molto vivaci e entusiaste, alcune più giovani ma non  anagraficamente quanto professionalmente parlando, è vista come forzatura da quel lato di me pragmatico, cinico e un po' stronzo.

la convivenza forzata in una stanza di 20 metri quadri, in questi ultimi 2 giorni, ha mosso purtroppo la mia parte rude.
ma non per loro, per carità.
quanto perchè forse ho una diversa prospettiva relativa a ciò che ho già vissuto e ciò che voglio vivere della mia vita, lavorativa e professionale.


d'altra parte sono, nonostante tutto, una persona abituata a stare sola.
sola e solitaria, quindi anche attivamente fautrice di questa condizione.
ho degli amici, ma non ci sto a contatto tutti i giorni buona parte di giornata, e quando ho i cazzi miei per la maggior parte delle volte lo vengono a sapere quando i cazzi sono passati o quasi, o ho quantomeno affrontato il buio per conto mio, e solo quando intravedo la luce allora tiro fuori da casa la testolina di cazzo.
nel mentre però, solo scuse per non farmi vedere.

qui non posso farlo. sono "monitorata".
perciò da una parte mi fa piacere che ci siano stati dei dissapori.
ho l'impressione di essere tornata indietro nel tempo, a quando ero piccola.
un gruppo di persone, una per tutti e tutti per una, dove ogni minima cosa, buona o cattiva, è vissuta insieme.
e anzi, se non condividi passi per stronzo, perchè gli altri ci tengono a che tu e loro siate in empatia.
per ora la storia sembra così, nessuno sa se questa iniziale spinta alla solidarietà sia figlia di questa altrettanto comune condizione lavorativa - che un giorno, potrebbe starci, diventerà routine e con essa lo stesso spirito di gruppo- o se realmente questo strano e variegato gruppo di persone abbia davvero una marcia in più.
quello che mi manca da un po', insomma, ma a cui non sono davvero più abituata.

fatto sta, che testa di cazzo sono e testa di cazzo rimarrò.
è genetico, lo è mio fratello, lo è mio padre.
siamo delle teste di cazzo, degli stronzi che danno tutto, anche il 2000% di loro per poi togliere tutto all'improvviso, perchè ci sentiamo minacciati.
e invece vogliamo stare sempre sul trono, noi teste di cazzo col pallino della leadership e del talento.

spesso critico Padron Frodo per i suoi modi e la sua colossale stronzaggine e la sua stupida formalità.
ma ne sono figlia diretta, c'è poco da fare, e ne ho ereditato tutti questi aspetti a volte estremizzandoli.
faccio una fatica cane delle volte a reprimerli, mi dico "cazzo elena piantala di essere spocchiosa, sei solo una stronzetta" e quando sono di buonumore ci riesco.

quando non lo sono, vedi giovedì e venerdì, ecco il risultato.

spezzo una lancia del cazzo a mio favore, giustificando in parte il mio odio per il mondo, così randomico, col fatto che al sesto/settimo mese di psicoterapia potrebbe essere normale, potrebbe far parte di un passaggio verso una maggiore saggezza.

se poi non dovesse dipendere (anche) da quello, amen.
vedo i miei diretti consanguinei, quindi so che fine faccio.

cambio argomento, che poi un nesso con questo ce l'ha.
nel senso che la mia solitudine, quella "attiva", mi ha fatto pendere l'ago della bilancia di quella domanda che mi fece la stessa psyco illo tempore, e della cui risposta so che mia madre per prima non ne sarà contenta:

non ho nessunissima voglia di avere una relazione.

sono ancora troppo attaccata a pensare "per uno", troppo agganciata alle MIE cose, e MIE e basta, troppo pragmaticamente focalizzata sul fatto che la persona accanto a me "SERVE A...." fare tante cose, a riempire i miei buchi di solitudine.

direte, cazzo elena, ci sei arrivata! lo avevamo capito tanti mesi fa!!!!
pensate sia facile dirsi una verità che si allontana sempre più da quello che mi è stato insegnato come "socialmente accettabile" dalla mia stessa famiglia?
sembrerebbe un atto di ribellione, a cui ho però tentato di non far invadere il lato già consapevole che se ne stava lì, buono buonino, ad attendere la tempesta.
questa verità fa più male a me, credetemi.

al pratico non cambierà nulla, continuerò a fare battute idiote sul fatto che sono sola, o a Spiagnucolare per Azzurro nei momenti di buio (in fondo, lui e buio coincidono), ma per abitudine, non per reale esigenza.
per compagnia.

ho rimandato la seconda cena con l'amico del collega, gli ho detto "magari quando torno da Istanbul".
lui ha risposto "attendo tue".
che stile eh?
non avrà mai mie, se non per dirgli "perdonami ma non è proprio periodo".

mamma mia, quando la psyco mi sentirà dire queste cose....non so che farà.
non so che farò.
non so come farò a farmi sentire il bisogno di avere qualcuno accanto con funzione non materialistica.
per ora, guardo solo al fatto che tra 4 benedetti giorni sarò in una città che sento che potrà piacermi.

conoscendo la mia spocchia, potrei tranquillamente assimilarla alla copia carbone sbiadito del mio paese dei morti viventi.
naaaaaa, sto scherzando.
forse.

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