lunedì 27 febbraio 2012

bollettino # 25 (da oggi si balla)

è davvero particolare parlare con tua madre di libertà sessuale.
aspetta aspetta.
nella mia famiglia NON SI PARLA MAI di sesso: è tabù.
abbiamo iniziato a considerare il topic solo da quando sto urlando il mio problema.
e mia madre non è, diciamo, la madre più open-minded su questo pianeta.

dicevo, è strano parlare di libertà sessuale.
e ancor più strano è quanto tua madre te la benedica.

mercoledì 22 febbraio 2012

sto dando di matto???

niente, niente....proprio non ci riesco in questi giorni a toglierti dalla testa.
faccio caso a 2000 cose che mi ricordano qualcosa che mi ricorda te.
il ricordo rimbalza dalla più piccola cazzata lontana anni luce da te, a te in persona, che ho avuto PAURA di incontrare domenica, vicino casa tua. non ho alzato lo sguardo nel centro commerciale, per PAURA di incrociarti. con un'altra. ci sarei rimasta secca.
non so neanche io perchè questo tuo opaco ricordo faccia ancora presa come cemento rapido.
può essere un sguardo, un paio di spalle, una canzone, la mia stanza.
non ce la faccio, non accetto.

microbollettino del passo falso altrui

a volte basta un pacchetto di pavesini e un succo di frutta in brick consumati dall'uomo che ti stuzzica, per farti passare OGNI TIPO DI VOGLIA.

martedì 21 febbraio 2012

bollettino del passo falso

esordisco subito con un bel PORCAPUTTANATROIA.
oggi, finalmente, ho avuto il terzo e credo -per un motivo o per un altro, più per uno che per l'altro- ultimo colloquio per il lavoro della vita.
col "Managing Director". cazzuto.
beh, vado lì con tutte le mie buone intenzioni, ripetendomi discorsetti snervanti al limite del diabete "sarebbe un onore lavorare qui, io darei tutto per lavorare con voi perchè sarebbe una gioia prostrarmi a 90 tutti i giorni facendo 72 ore di lavoro e spendendo 7000 euro di benzina al mese, perchè siete voi", e cazzi vari insomma.
arrivo là, tra l'altro sfiorando di poco una crisi di panico per aver imboccato l'uscita sbagliata del GRA, con esasperata manovra di ritorno che poco poco c'era la Polstrada mi confiscavano pure casa..
ma comunque arrivo, sicura di me, sorridente, vestita con una camicia color panna
perchè i colori chiari ben predispongono l'interlocutore,
con la giacca superfiga nera aperta,
perchè sennò si vede troppo il nero che invece indispone...

compilo il lungo questionario che mi consegnano all'entrata (era la terza volta che andavo, potevano pure farmelo compilare prima, no??).
aspetto 3/4 d'ora l'MD, finchè arriva e subisco la prima bacchettata.
riporto il dialogo esterno e interno. quello interno è quello asteriscato.

lunedì 20 febbraio 2012

dilemmi....sempre uguali.

prologo: tra poco tornerò a scrivere cose normali, bollettini decadenti e piangisdei, tranquilli.

il dilemma del giorno consiste in una modalità che non ho mai capito nell'interazione pre-sesso (presunto o veritiero) tra uomo e donna.
allora, mettiamo 2 che si stanno simpatici.
che iniziano a stuzzicarsi con qualche sguardo, poche parole, qualche allusione generica.
e fin qui tutto ok.
ma poi...
perchè mi chiedo io?

perchè, cioè, se entrambi alla fine voglia ne hanno -sono fatti di carne insomma- e quindi entrambi hanno fantasie e caspiti vari....
PERCHE' alla fine è sempre l'uomo che esplicita la voglia di farsi fare un pompino??????

sabato 18 febbraio 2012

V come vulvodinia...V come VUOTA.

ho riaperto messenger dopo tantissimo tempo che non lo facevo.
c'era un perchè.
la sensazione è bruttissima.
il sabato poneriggio penso sempre a lui. forse mi piace crogiuolarmi nelle lacrime, nella tristezza, e soprattutto nella voglia di star da sola, di non sentire nessuna voce oltre la mia che parla già troppo. al massimo tollero un po' della mia musica.
fatto sta che aprire messenger e vedere quella finestrina giallo-arancione illuminarsi, mi ha fatto saltare il cuore.
pur consapevole che non potrebbe mai e poi mai essere lui, perchè io sono scomparsa e lui lo è nei nostri rispettivi elenchi.
mi ha fatto ripensare a quando quella finestra illuminata significava buonuomore, qualsiasi cosa dicessimo.
patetica, vè?
dovrei eliminare direttamente il programma, tanto non lo usa praticamente più nessuno, è stato surclassato dall'orrenda chat di facebook e da altre puttanate.
incredibile guardare qualcosa che ti è stato così familiare, quasi che il tempo per un secondo si fermi e pensi che quella finestra accesa voglia dire tornare a parlare con quella persona.
come quando vedi un film per la seconda o terza volta. la suspance, pur sapendo come va a finire, sul pezzo più bello c'è senmpre, quasi che ti aspetti un esito diverso.

giovedì 16 febbraio 2012

bollettino # 24 (a briglia sciolta)

poco fa mi sono imbattuta in un sito che dà consigli per i colloqui di lavoro.
così ho fatto un debrief su eventuali cazzate fatte nei 2 colloqui (per lo stesso posto) di cui sto ancora aspettando una risposta, conscia che in realtà il candidato sia già stato scelto e stia già lavorando al MIO posto.
e il risultato è?
che ho fatto tutto a regola d'arte, dannazione.
per cui stamattina, tra le tante cose che mi accorgo giornalmente di non capire, non capisco perchè non mi abbiano presa.
io SONO la loro persona giusta e quello E' il lavoro giusto per me.
mai stata così convinta come per questo posto.

come stamattina non capisco perchè nelle parti molli del mio basso ventre io senta oggi particolare bruciore e fastidio. soprattutto dopo aver messo il gel.
13 giorni di antidepressivo, che l'unica cosa che ha fatto bene è passarmi il mal di testa da cervicale tensiva.
lì sotto invece, la vulva beata rompe i coglioni, e se può lo fa apposta.
tanto per ricordarmi che sono inutilizzabile.

fanculo. VAFFANCULO.
non mi va neanche di parlare degli ultimi casini in casa, tanto per non farci mancare nulla.
vivo in una bolla, mi sto seriamente rompendo i coglioni, non riesco a riprendere in mano quei pezzi di vita che ancora c'è margine per poter essere presi in mano, mi sento sola, mi sento pigra, mi sento nervosa, mi sento che non c'è un cazzo che possa farmi sentire meglio.
anzi, c'è, ci sarebbe, ma va evitato perchè sono inutilizzabile.
un mio collega dice "quanto spreco!" quando mi guarda.

lo dico anch'io, quanto spreco. ma più lo dico e più mi odio, e odio tutto quello che fa parte di questo spreco, quello che è in potenza di questo spreco, e quello che questo spreco sta producendo e produrrà.

e in più, rispetto a TUUUUUUTTO questo, sono sempre più consapevole di non essere in grado di chiedere aiuto.
c'è una mia amica, che molto modestamente ha solo detto "ragazze ho bisogno di voi": ci siamo viste, ne abbiamo parlato, si è sfogata, le abbiamo dato dei consigli, e forse non servirà a niente ma almeno ha avuto una valvola di sfogo per far uscire la voce.
io neanche quella riesco a fra uscire. se non qua sopra.
non riesco manco ad alzare il telefono per dire "ohi, mi sento un po' giù, ho bisogno di te/voi".
niente, la mia testa e la mia voce si rifiutano categoricamente di rompere il cazzo al prossimo per uno sfogo semplicemente egoistico.
non riesco ad essere egoista così. lo sono per molte altre cose, ma per questa faccio fatica.
e per carità, c'è la psicoterapeuta, ma lì per ora si guardano cose a livelli più profondi, profondamente diversi dal quotidiano.
per ora non mi basta, perchè l'unica mia valvola di sfogo è sempre e comunque stata casa mia. ora che casa è un complesso di problemi, di discussioni, di musi lunghi, di cause del mio malessere, sarebbe come parlare della prigionia col proprio carceriere. una sorta di sindrome di Stoccolma.

io STOCCOLMA. STOCCOLMA DI NERVI.

porca puttana.
oggi ogni parolaccia la sento benvenuta, perchè se non le dicessi forse mi spaccherei una mano contro qualche porta.

martedì 14 febbraio 2012

bollettino # 23 (e io mi faccio un culo così...)

una serie di CANDELETTE.
non ornamentali, non profumate, senza fiamma.
una scatola dal bel colore avion contenente le 3 candelette, che a prima vista potrebbero essere ricondotte ancestralmente ai REGOLI...ve li ricordate? alle elementari....vabbè.
le 3 candelette sono di differente diametro e la lunghezza di una decina di cm.
sì, sono una specie di DILDO (DILDI? si dice al plurale?) più corti. ma non vibrano.

cazzo ci faccio con quelli?

venerdì 10 febbraio 2012

a una certa del pomeriggio non sono una persona interessante

sarà il sosia,
sarà l'altro collega maschionerd (il secondo in 4 mesi) che adesso si è "dichiarato",
sarà che così ho sempre più coscienza che in questo momento sono un ferro vecchio, un motore rotto, per cui non riesco neanche più a mettere l'ego all'ingrasso;
sarà per tutto questo che a una certa del pomeriggio mi rabbuio, pensando a lui.


mercoledì 8 febbraio 2012

scrivo qui per non scrivere a lui

Ricordo che pensavo a lui di notte e non riuscivo a riaddormentarmi.
Arrivava  come una saetta, quel pensiero, appena mi svegliavo da qualsiasi sogno.
Talmente felice di poterlo sentire un po' mio, di essere sentita un po' sua, che l'adrenalina saliva a mille e non potevo farci niente. Quante notti finite a metà.
Ricordo l'emozione quando per la prima volta ho visto quella chiamata persa. Tutti pensavo, tranne lui.
E quando squillava il cellulare, non ero a Torino o a Roma; ero fuori dal mondo.


lunedì 6 febbraio 2012

aggiornamento # non ricordo

"senti, io ci ho provato.
ma mi rendo conto ogni giorno di più che se tu avessi voluto uscire con me ti saresti fatto vivo.
quindi, a questo punto, riprendo armi e bagagli e mi levo dalle palle.
tra l'altro pensando al fatto che non capisco se ti so mai piaciuta o no,
per cui lasciamo perdere, è tempo perso.
non so come farti farti capire più di così che mi interessi.
hai fatto la sfinge,
ma non posso certo starti dietro se vedo che non mi dai mai corda,
in fondo ho un buonsenso anch'io nei confronti di me stessa.
amen!"

per queste parole sono stata additata - non dal diretto interessato, okkiverdi- come materialista che scambia contratti.

domenica 5 febbraio 2012

l'editoriale # 5 (ma da quanto tempo è che non lo facevo???)

MI RODE IL CULO.
e questo editoriale è per esprimere tutto il mio sentimento.
quindi se volete, potete passare direttamente al prossimo bollettino.
che per ora non c'è, lo so, cazzo, datemi tempo.

venerdì 3 febbraio 2012

bollettino neve (vero)

a Roma nevica.
a Roma est nevica. non attacca, perchè ha piovuto.
ma finalmente posso dirlo anch'io.
è davvero strano scoprirmi una bimba di 6 anni appena vedo due fiocchi.
attaccata alla finestra del mio non-ufficio (io ho l'unico senza vetri verso l'esterno) risento della magia bianca.
non penso a nulla di romantico, solo al fatto che l'imprevisto (o meglio, previsto visto che il sindaco lo dice da 5 anni che nevicherà) può aiutare a far uscire emozioni sopite, dimenticate, malmenate dalle altre.

stasera inizio l'antidepressivo.
se non avessi questo pensiero, la neve attaccherebbe di sicuro, almeno nel mio animo.

giovedì 2 febbraio 2012

appendice bollettiniana (che non c'entra un cacchio col topic precedente)

solo per dire che ieri, a mensa, ho avuto un mezzo scompenso.
a ore 11 rispetto alla mia posizione, distanza 10 metri, vedo un profilo familiare.
roba che ho posato la forchetta, rimanendo a bocca semiaperta come i bambini di Fatima, e soprattutto strabuzzando gli occhi ma non solo per la sorpresa, quanto perchè a distanza 10 metri non riconoscerei manco mia madre, tanto sono miope.
per cui dopo sbattimenti di ciglia vari, arricciamenti di sopracciglia, involontari ammiccamente ai vicini, ho messo a fuoco.
barbetta, capelli biondo scuro corti, sorriso, carnagione rosa, occhio chiaro...

bollettino # 22 (La Sentenza)

90 e passa giorni dalla prima visita.
non è cambiato nulla.
ma questo, Lei, se lo aspettava. così mi ha detto.
tutto invariato, ma 2 notizie positive: l'arrossamento ai genitali della volta scorsa non c'è, così come la Candida.
cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno.
anche se oggi, passata l'adrenalina, chiamatela paura/cagotto o quello che è, il restante mezzo vuoto è quello che sento dentro.

LA CURA (alla Battiato):

mercoledì 1 febbraio 2012

bollettino pre-ginecologa

mi.
tra 2 ore ho il controllo dopo i 3 mesi di cura.
mi sto.
ma non posso dirlo a nessuno.
mi sto cagando.
non posso neanche urlare "MAMMAAAA" piagnucolando come quando sono andata a fare le analisi.
mi sto cagando sotto.
lì è a botta secca "ci siamo" o "non ci siamo".
mi sto cagando sotto, ho.
mi aspetto, ma solo per realismo, che mi dica che non ci siamo. ancora troppi disturbi, troppa infiammazione.
mi sto cagando sotto, ho paura.

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