sabato 22 settembre 2012

il pre-editoriale della domenica, perchè é sabato (puttanate)

Sono una testa di cazzo, lo ripeto spesso. Ma non lo sono mai con gli altri tanto quanto lo sono con me stessa. Sono di nuovo giorni che puntualmente mi rifaccio male con Azzurro, prima sbirciando le sue (vecchie) foto, poi impostando anche un messaggio da inviargli (Dio ti ringrazio per avermi segato la falange in quel frangente), poi non paga andando PURE a sbirciare nuovi commenti sulle sue (vecchie foto). Dal momento poi che sono una testa di cazzo stratosferica interplanetaria mai vista, mi sono pure messa il trench, la lente di ingrandimento e quel ridicolo cappello a scacchi scozzesi giocando a fare la Sherlock Holmes Denoantri. Il risultato sono SOLO supposizioni che l'Azzurro si sia quantomeno riconciliato di recente con la sua ex fiamma, la cara e bella... Che altrimenti non si spiegherebbero un paio di cosucce, tra cui annoveriamo un commento di lei sugli occhi di lui e una strana foto copertina riportante un immagine riferita al paese di origine dell'Azzurro. Ma la sindrome da testacazzite è sempre un passo avanti a me, perció nella più lucida follia, approfittando di essere in zona da un'amica, sono passata DEL TUTTO CASUALMENTE sotto la di lui dimora. Rallentando vistosamente in procinto delle sue finestre, tentando di carpire i segreti più celati dei suoi manco 50 metri quadri. Mi vergogno molto per l'idea barbina e la mossa da finta astuta. Mi vergogno e mi faccio pena, mi vergogno mi faccio pena e rabbia. Non è possibile questo andamento sinusoidale verso il di lui pensiero, e l'unica cosa che voglio è uscirne, disintossicarmi. Ma questa voglia è uguale e contraria a quella di incontrarlo, di sentirlo per un attimo più vicino di quel simulacro che sono costretta a bloccare, sistematicamente per poi sbloccare altrettanto sistematicamente, per non essere rapita da quegli occhi che fanno sognare una persona a lui sicuramente più vicina.

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