sabato 24 novembre 2012

bollettino # 60 (negativo)

negativo.
è il risultato sia dell'esame istologico che del test hpv.
perchè è di questo che parlavo.

"il tuo pap test, elena, non è limpido".

il colpo che mi sono presa quando me l'ha detto al telefono la ginecologa, dio solo lo sa.
stavo guidando, per qualche manciata di secondi non ho visto più nulla, andando alla cieca.
il che sulla cristoforo colombo non è esattamente la cosa più intelligente da fare, quando stai a 80 sulla corsia centrale all'orario di rientro da lavoro per mezza roma.
il pap test di inizio ottobre aveva evidenziato delle cellule anomale, lesionate.

"dobbiamo fare ulteriori accertamenti perchè sembrerebbe un quadro derivante dalla possibile presenza del papilloma virus".

la prima domanda che mi sono fatta è stata "e come cazzo l'ho preso visto che avuto 3 rapporti di numero in 365 giorni, per giunta ultraprotetti????"

"è possibile prenderlo perchè il condom non è del tutto sicuro, basta anche un contatto pelle-pelle anche senza la penetrazione".
mecojoni.

"dobbiamo eseguire il test per l'hpv e una colposcopia per vedere se le lesioni sono visibili, e in caso far prelevare una porzione del collo dell'utero per esaminarla con l'esame istologico".

baratro.

sono così, mi spavento, quando poi soprattutto dal nulla esce fuori una cosa che sai che potrebbe cambiarti la vita momentaneamente, e soprattutto che un problema del genere a una vulvodinica complica notevolmente il percorso di avvicinamento a una sessualità "normale".
le persone "normali" potrebbero prendere una notizia simile, se confermata, relativamente tranquillamente.
io invece, nella mia anormalità, mi sono disperata per questa paura, mi sono sentita sporca al pensiero di aver preso un virus non mio, passato da persona a persona.
ho fatto un viaggio nel futuro.
ho immaginato che i prossimi 2 anni sarebbero stati pieni di controlli, per vedere se poteva regredire, e sperando al contempo che l'esame istologico non dicesse che c'erano già cellule pre-cancerogene.

poi, la colposcopia, la morte di nonna, tanti altri pensieri e queste paure sopite, che facendo capolino a buffo nel corso della giornata mi hanno tolto serenità.

lunedì il primo riscontro, molto in anticipo rispetto alle tempistiche.
un messaggio in segreteria, la voce tranquilla che dice "è arrivato l'esame istologico, va tutto bene, c'è solo un'infiammazione cronica che va curata".
quello sì che è stato un sollievo.

mi ero quasi abituata all'idea, e rassicurata visti i risultati della colposcopia, che alla fine beh...se proprio dovesse essere hpv, amen, me lo tengo. l'importante è che non ci sia altro.

ieri arriva la seconda telefonata, molto in ritardo rispetto alle tempistiche.
rassicurante.
"il test è negativo, volevo farti passare un buon week end, poi parliamo con calma".
insperato, dico sinceramente.
ora vedremo di cosa si tratta tutto il resto, ora sono pronta.

sono debitrice verso chi ha saputo, del tutto o in parte, e mi è stato accanto in questa odissea che alla fine mi ha preso un mese di tempo, un mese di serenità, un mese della mia vita, cui si è accumulata la perdita importante di una persona che rimarrà sempre nel cuore.
e che forse, mi piace pensarlo, ci ha messo una bella mano da lassù.

giovedì 15 novembre 2012

bollettino # 59 (cagotto)

inizio seriamente a cagarmi sotto.
più passano i giorni, e io non ho ancora le risposte, più mi cago addosso come un bebè.
oggi ho letto delle cose su internet, mannaggia a me e quando ci vado per avere più informazioni...
non ci posso pensare.
spero che i risultati arrivino presto, almeno nel bene e nel male so quale sarà la strada da percorrere.
che tanto sarà comunque strada lunga.
ho un pessimo presentimento, che quel ceppo...
meglio non dirlo, che porta sfiga.
non voglio che la sfortuna attacchi adesso, non so come affrontarla.
sembra tutto opaco, sfumato.
porcaputtana.

martedì 13 novembre 2012

bollettino # 58 (atTESA)

sono sempre in attesa di risposte, porcogiuda.
attesa vuol dire at-TESA.
quindi non posso stare tranquilla, serena, placida.
è una condizione che odio.
la odio dal tempo degli esami all'università, dei colloqui di lavoro importanti, di altri esiti di altre analisi mie e non mie, dei minuti prima di un appuntamento, della strada per arrivare a lavoro, delle riunioni con gente che non conosco.
tutto perchè l'atTESA tende a farmi andare in overflow di informazioni, supposizioni, panorami, "che succederà?".
la odio doppiamente perchè fosse solo un fattore psichico, non lo gestisco bene ma almeno è solo quello.
no, perchè poi mi prende un dolore alla cervicale che si irradia su tutta la testa, e arriva a SERA, ovvero il momento meno adatto per poter prendere medicine (per non farle cocciare con gli psicofarmaci e la pillola), che mi manda ai matti e ci vado a dormire e mi ci sveglio nel sonno e stento a riaddormentarmi e la mattina mi gira il culo perchè ho dormito a cazzo di cane e devo andare a lavoro col mal di testa e col rodimento.
è tutto un giro, un (cazzo di) cane che si morde la coda.

il bello è che anche quando penso di poter gestire l'atTESA c'è questo ricordino fisico che mi rammenta "stai a dì na cazzata, non sei affatto tranquilla", per cui anche volendo autoconvincersi, proprio non ce n'è.

oggi è l'esempio classico.
e non voglio pensare a domani, o a venerdì.
i giorni dispari sono giorni di risposte, i pari cerchiamo di gestire l'atTESA e intanto le energie vanno a farsi sfanculare.
risultato: zero voglia di fare.
astenia preoccupante, ma non per l'astenia in sè quanto perchè tende a farmi isolare.
e non è l'isolamento in sè il problema, quanto il fatto che io ci stia benissimo dentro.
me lo sento parte integrante, mentre c'è un'altra vocina che dice "devi uscire da questo loop, o rimarrai sola".
lotta intima, e manco tanto intima poi.
perchè ci si mettono pure i miei che mi vedono dentro casa come un'ameba che non riesce più a trovare giustificazioni di certe anomale apatie.
dovrei lottare per me, mi ritrovo a lottare per loro, come al solito.
e intanto il tempo scorre, i giorni pure, i battiti accellerano, quella fitta allo stomaco ogni volta che ci penso, che per carità non è la fine del mondo pure se fosse, ma sarebbe un'altro cancello serrato.

parlo di niente.
per ora.
vorrei solo non pensare a volte.
vorrei essere stupida, ignorante, vivere una vita semplice, in campagna, con una casa, un'orto e una bicicletta, e morire senza sapere di cosa perchè non ho mai fatto un controllo medico.
l'atTESA sarebbe solo il lento scorrere delle stagioni, con i loro frutti di cui godrei ogni singolo giorno.
senza sapere che può esistere la noia.

lunedì 12 novembre 2012

bollettino # 57

la mia dolce Elena.
per quanto a molti l'aggettivo "dolce" riferito a me possa suonare grottesco, era così che mi considerava nonna.
probabilmente perchè con lei tiravo fuori questo lato in modo naturale.

nonna chiacchierava tanto, a volte troppo, si perdeva nei racconti dei suoi ricordi di ragazza e delle mille persone a noi più sconosciute, e spesso non si rendeva conto che annuivamo solo per compiacerla.
era però un'ottima storyteller, come si direbbe in gergo, e quando capitava di stare più attenti potevi quasi percepire a pelle le atmosfere che immaginava di nuovo nella sua mente.

nonna piangeva spesso.
non l'ho mai vista piangere per suo marito, neanche quand'è morto.
piangeva per noi, perchè aveva paura che non riuscissimo a portare avanti i nostri progetti.
diceva sempre che lei non aveva bisogno di niente, che anzi raccomandava noi giovani a Dio, perchè "ve lo meritate, mica andate a spasso, voialtri!".

era quanto di più orgoglioso di noi nipoti in tutto il mondo.
ci sponsorizzava con chiunque, per la minima cosa facessimo, che fosse un esame superato o una vacanza.
non importava di che grado fosse l'azione compiuta, era sufficiente che la stessimo facendo noi.

era dolcissima.
quando andavo a trovarla mi stringeva fortissimo, quasi a farmi male, e ripeteva sempre la prima frase che ho scritto qui sopra.
diceva che era fidanzata con me per via di un anellino che mi regalò appena nata.
mi ha regalato un fottio di merletti, tovaglie ricamate, coperte, asciugamani cifrati.
"per il corredo", diceva.
non mi ha mai fatto cenno del perchè non avessi un uomo accanto.
mi diceva sempre che ero bellissima, soprattutto in quella foto che a me non piaceva affatto.
l'aveva messa all'ingresso "per farla vedere a tutti" (con mia somma vergogna).

quella casa è la sua incarnazione.
ogni ninnolo, ogni pianta, ogni granello di polvere è il suo.
non riesco ancora a immaginare quella casa vuota, e quel numero di telefono che scompare proprio oggi, a cui nessuno risponderà più.
non credo lo cancellerò mai dalla rubrica del cellulare e del cordless, con la dicitura "Nonni".
quasi a pensare che un giorno la sentirò di nuovo dall'altra parte della cornetta che mi dice "E' pronto il pranzo?"

nonna era un collante, il vero anello di congiunzione.
era riuscita a unire due famiglie così tanto distanti tra loro, e a non far mai disuguaglianze, nonostante ce ne fossero di visibili.
era riuscita a legare queste due famiglie a un paese, in cui in ogni angolo c'è un ricordo.
quel paese, d'ora in poi, avrà meno senso.
si è chiusa un'era.
grazie nonna.

"L'edera son io, 
il tronco sei tu
leghiamoci insieme
per non lasciarci più"

domenica 4 novembre 2012

mini-editoriale della domenica (mo basta però!!)

"Capito. Va beh, abbiamo bisogni inconciliabili. Adieu!"

Con questo sms, senza ovviamente alcuna replica, si chiude finalmente il mese relazionale con Marrone.
E' stato tipo il mese del fioretto.
Ho fatto il fioretto di essere paziente, di dare una possibilità, di non appesantirmi di illusioni e allo stesso tempo di non scendere a compromessi nè a insulti (che ci sarebbero voluti, e mi sono dovuta davvero trattenere) una volta recepite determinate informazioni.
Il mese del fioretto si chiude con l'ultimo, improbabile atto di piccolezza da parte sua.
Lo annovero stavolta non per dovere di cronaca, ma riagganciandomi al bollettino precedente, per ricordarmi che di gente così ne abbiamo piene le palle (quelle che ci sono cresciute nel mentre che ascoltiamo ormai annoiate sempre le loro solite patetiche cazzate), e che nulla vale più della dignità di una persona.
Dignità che Marrone ha probabilmente dimenticato da qualche parte molto molto tempo fa.
O forse di cui non è dotato dalla nascita.
Magari Madre Natura è stata particolarmente generosa dal punto di vista estetico con lui, a scapito di una caratteristica che forse si è dimenticata di distribuirgli, accecata anch'essa dalla sua bellezza.

La faccio breve.
"Qui l'unica fantasia praticabile è una lei in ginocchio che si padrona del mio membro mentre io sono inerme sul divano".

A parte la costruzione della frase vagamente opinabile, e passiamo oltre, e la richiesta che in sè ci potrebbe pure stare, SE avessimo una confidenza che non c'è e SE io mi fossi mostrata particolarmente complice in questa pratica nell'incontro di sabato scorso, io dico solo
MA COME CAZZO FAI A SCRIVERE UNA ROBA DEL GENERE.
Dove cazzo trovi le premesse per farlo.
Questo è un insulto nei miei confronti.
Lo dice a me, come fossi na mignotta.
Cazzo, pagami, vedrai che accorro.
Ma anche no, perchè frega una sega a me di spendere tempo, benzina e voglia per praticargli un bel pompino che fa gola SOLO A LUI.
Perchè personalmente non ho alcuna attrazione, non più.
Sì, baciucchia bene.
Ma oltre non si può andare, perchè E' TARATO MALE.
Dovrebbe fare una qualche seduta di convergenza.

Io gli ho dato corda, dico la sincera verità, per vedere dove voleva arrivare e quali stratagemmi avrebbe inventato.
E pure per vedere se c'era una qualche premessa per un incontro di piacere PARITARIO.
Che schifo.
Che piccolezza.
Che indignazione.

Quindi, adieu!

PS: speriamo sia davvero l'ultima volta, anche se ogni volta che la definisco tale non lo è mai.

sabato 3 novembre 2012

bollettino # 56 (sfogo gratuito)

Parlando con un'amica che ha recentemente avuto un 2 di picche di quelli stratosferici da un 23enne trombamico, senza alcuna ragione particolare se non
"credo di non nutrire più l'interesse iniziale che avevo per te",
e che ora sta un male boia, mi sento di dover sottoscrivere la regola n. 15 del libro "Le regole: i 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più, per perderlo quando vi pare", ovvero

Non precipitatevi a letto con lui, e altre regole sull'intimità.

No voglio fare la bigotta, ma d'altra parte sono esempio vivente dell'abuso di negligenza nei confronti di questa regola; e i risultati si sono visti.
E' assurdamente vero.
Più gliela dai in fretta, più in fretta lui si sbarazzerà di te.
Semplicemente perchè gli hai tolto l'unica soddisfazione di cui va fiero, ancestralmente: la caccia.
"La verità è che moltissimi uomini mollano la donna solo perchè l'hanno avuta troppo presto."
Dannazione.

Questa è la vera PIAGA.
Dannati uomini.
LORO sono la PIAGA.

Li odio.
Tutti.
Indistintamente.
Grandi, piccoli, medi.
E qui non c'entra Marrone, o meglio, non è solo per colpa sua che sono così incazzata.
Quando sento storie come quella della mia amica, simulacro di TANTE altre, vi assicuro davvero TANTE altre, mi viene il vomito.
Persone che trattano altre persone a merda in faccia, a cucchiaiate, e se non basta anche a legnate sui denti.
Legnate ricoperte di merda.
In nome della LIBERTA' (DI TRATTAMENTO).

Ma vaffanculo.
Ci sono ventimila modi per far finire una trombostoria, e non c'è una-ragione-una per cui debba essere chiusa umiliando l'altro.
Non solo nelle parole, ma nei gesti.
Quelli quasi impercettibili, ma che agli occhi attenti di una persona saltano come salmoni norvegesi.

Per cause mie di varia natura, mi è precluso il sesso.
E non è una novità.
Ma giuro che non la darò comunque mai al prossimo.
Mai vuol dire fin quando non ho certezza pressochè assoluta che mi tratti da essere umano pensante, e non da bambola gonfiabile.
Che alcuni pensano davvero si possa fare.
Alcuni credono di sentirsi anche in diritto di farlo.
E sono parecchi.
A questi auguro non di ricevere lo stesso trattamento, ma solo che gli cada il pisello.
Perchè di fondo, senza quello, non sono più nessuno.
Lo dice una che con "quella" a km quasi 0 e inutilizzabile, si sente solo una sfigata.

giovedì 1 novembre 2012

bollettino # 55 bis (uomini con le mestruazioni)

perla per rallegrare l'uggiosa giornata festiva.

nel cazzeggio più totale, come ogni qualvolta ho bisogno di alzare l'umore, ingrassare l'ego e farmi 4 sane risate, me ne vado sul mio profilo di meetic per vedere quanti in cerca di... spasimanti ho raccolto dall'ultima volta.

oggi mi trovo un messaggio con le seguenti TESTUALI parole:
"sei stupenda, posso lasciarti il mio numero? baci (nome)
beh non si sà mai.. (numero)"

qualche ora dopo, vedendomi probabilmente online, aggiunge

"mi mandi sms?"

al che vado a vedere il profilo, analizzo qualche elemento e rispondo

"no, sei attaccato a valori troppo alti per me"

d'altra parte, un tipo che sotto alla categoria "interessi" scrive RISTORANTE, APERITIVI...
insomma, per me sono davvero valori troppo alti, cui non posso ardire.

il sanguigno, permaloso dalla nascita probabilmente, così replica

"ah scusa essere superiore non mi permetterò più di disturbarla sua maestà"

da notare la più totale assenza di punteggiatura, che a volte assicura una buona riuscita anche in esternazioni di tipo umoristico come questa.

rispondo io, nella più totale tranquillità di un pomeriggio di festa a cazzeggio sul pc

"ahahahahh dai stavo scherzando, che permaloso!
comunque ti ringrazio, rifiuto l'offerta e vado avanti!"

il sanguigno ha ormai le vene che ribollono di rabbia per l'immane offesa subita, e come Achille in preda alla più cieca follia trascina Ettore per non ricordo quanto ma era un sacco, lungo le mura di non ricordo cosa ma comunque sarà stata probabilmente Troia, con la lingua biforcuta eplode:

"sei alta 155 e rifiuti l'offerta? più siete bruttine e più ve la tirate giuro, le belle mi danno retta, è così (niente virgola qui, giustamente, ndr) siete complessate"

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lungo respiro, replico in tranquillità (ma da DONNA DAVVERO DAVVERO DAVVERO MOOOOOLTO FERITA DA QUESTO, PERCHE' SONO UNA DONNA NON SONO UNA SANTA NON TENTARMI NON SONO UNA SANTA)

"non c'è bisogno di andare sul personale, comunque.
sei un ometto, e certe bassezze sei più che consapevole che puoi evitartele.
se poi vuoi continuare fai pure, sarò bruttina ma sto agli scherzi!"

e lui

"ma piantala, parli di bassezze, è ora di finirla co sta cultura che poi da (senza accento) luogo a comportamenti di una superiorità  subdola (no no, era esternalizzata!) dettata poi da cosa???
insomma me stai a dì la supercazzola con scappellamento a destra.
si può mortificare anche scherzando e non venirmi a fare lezioni di morale o etica"

al che la piccola Elena, per farsi altro quattro grasse risate, lo contatta sulla chat chiedndogli molto gentilmente quale fosse il suo problema, e se per caso celasse malamente un certo rosichino perchè non volevo giocare con lui.
il contenuto della conversazione può essere più o meno riassunto così:

- hai sgravato perchè io non ti ho offeso e stavo scherzando, mentre sembra che tu stia alle elementari-
-vai a giocare con grande Puffo-
-ecco appunto-
-e mettiti i tacchi sennò non ti si vede-
-ecco appunto-

le mestruazioni si sa, danno vita a quella parte di noi così impulsiva, emotiva, suscettibile.
noi ne siamo vittime, e da vittima sono SOLIDALE all'UOMO CON LE MESTRUAZIONI.
perchè so cosa patisce.
amen.

bollettino # 55 (previsioni)

bello essere rinfrancati.
che sia il tuo medico, tuo fratello o un genitore, un tuo amico, un tuo conoscente, perfino il cliente al telefono con cui parli per 7 minuti netti.
ognuno su un argomento differente, col suo peso specifico.
ognuno con una speranza da dedicarti.
da due giorni mi sento QB (quanto basta) vuota da aver lasciato parecchio spazio per la speranza.
ha un monolocale intero nella mia testolina.

non posso dire ancora nulla, perchè come si dice in questi casi "le chiacchiere stanno a zero".
non posso neanche accennare, perchè ci sono persone a me molto vicine che leggono qua sopra, e non voglio appesantirle, magari inutilmente.
non voglio parlarne per lasciarne traccia, per cui la finisco qui.
e parliamo d'altro.

per esempio di halloween.
che non ho festeggiato, perchè insomma a quasi 30 anni mi sento non solo ridicola a mascherarmi (nota: a Carnevale è stata l'ultima volta, l'ho promesso a me stessa), ma patetica per farlo per una festa che non ha alcuna tradizione in Italia, se non in sparuti villaggi della Puglia e della Sardegna (me so documentata su wikipedia, roba forte).

o di quanta acqua si è presa Mia in questi ultimi 3 giorni.
tanta che ha imparato a nuotare, ed è stata costretta a impararlo molto in fretta, con un learning-by-doing cazzutissimo.

o dei 260 euro totali spesi per due paia di stivali, comprati in meno di mezzora l'uno dall'altro.
anzi, tecnicamente sono un paio e mezzo. uno è un tronchetto.
in culo ai risparmi che mi sono messa in testa di fare, insomma.

i conti non tornano, al solito.
cioè.
tornano perfettamente ma cocciano in maniera quasi vergognosa contro la previsione di spesa che mi ero stabilita per il quadrimestre settembre-dicembre.
la mia finanziaria quadrimestrale.
fatta con foglio excel, calcolini e taaaaaaaaaanta buona volontà.
la stessa che metto nel (non) andare in palestra.
un business plan andato a mignotte, in soldoni.
la mia "spending review" risente dell'uso irresponsabile e a volte "coatto" del bancomat.
la mano invisibile di Smith mi guida altro che verso l'equilibrio perfetto domanda-offerta, ma verso il burrone del default.

dannazione.
devo smetterla di usare lo shopping come antidepressivo.
devo intensificare l'uso delle gocce di laroxyl.
mi rincojoniranno, ma almeno non avrò la mente lucida per pensare a quante miliardi di altre cose vorrei comprare.
o posti (leggi: Spa) in cui vorrei andare.
o accessori per Mia (leggi: cerchi in lega) che vorrei cambiare.

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