venerdì 27 luglio 2012

bollettino # 42 (the wall)

esco da una delle settimane più "social" degli ultimi mesi.
con annessi 2 appuntamenti al buio e un estroso tampone vaginale.

ma partiamo da quest'ultimo.
97 euro di tampone, e questo dato mi sembra fondamentale per la digressione "come cazzo sia possibile che per soffrire uno debba pagare".
per una vulvodinica, tutto ciò che abbia a che fare con un dilatatore per qualsivoglia motivo, è causa non solo di paura "matta e disperatissima" (chi coglie la citazione è un fenomeno), ma anche di repressione interna.
ho avuto almeno 2 momenti in cui volevo piangere - imitando la figura di cacca fatta in ospedale per le analisi del sangue qualche 6 mesi fa- come una bambina di 4 anni.
stavolta tra l'altro ero pure da sola, e il posto era piccolo, e la porta aperta all'esterno,così ho dovuto reprimere quei 6-7 singhiozzi per evitare di farmi sentire da tutto il pianerottolo.

quando sono entrata, la dottoressa dall'aria grave non mi metteva particolarmente a mio agio, tant'è che ho dovuto dirle "potrei mettermi a piangere da un momento all'altro".
la sua espressione facciale che esprimeva chiaramente il " ma che cazzo dice questa" mi ha fatta tornare alla realtà: ok, ho 29 anni, sono una donna adulta, non devo aver paura perchè anzi è la prova del....

AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!
un "porca troia" soffocato si è alzato quando la donna dall'aria grave ha colpito a tradimento con il dilatatore.

fitta abbastanza dolorosa nella parte inferiore sinistra del solito orologio del cazzo.
però è stata meno dolorosa di altre precedenti, che se ripenso a quanto ci ho bestemmiato sopra perchè il dolore era a 360 gradi....beh, miglioriamo.

ma non di umore.
appena mi fermo un attimo, sbiadisco.
prendono forma tanti di quei punti interrogativi che ormai vivono di vita propria, si muovono, crescono, ballano, guidano, bevono.
appena mi fermo tutto balla, ma non io.
come ieri, di ritorno dall'ennesimo appuntamento (la buio) sbagliato.

"è allenamento, è solo allenamento, serve da stretching ai muscoli del cuore e delle fibre nervose, perchè così sarà sempre minore l'avversione verso l'esterno e sempre maggiore l'apertura, la flessibilità, la tonicità d'animo".
sìsì, è così.
ma non passano lo stesso.
la tristezza, l'inadeguatezza, lo sconcerto e la paura.
e l'ossessione, soprattutto.
non vedo nessuno, non vedo nient'altro che pallidissimi embrioni del mio lui ideale, che ormai sappiamo bene com'è fatto.
tutte copie disuguali da cui prendo da chi uno sguardo, da chi un sorriso, da chi una voce, da chi nulla.
e il mio pugno aperto è sempre vuoto.
solo più grinzoso.

non ne posso più, così non ne tiriamo fuori le gambe.

mi sono scritta, ho scritto a lui (senza inviare chiaramente), addirittura mi sono scritta da parte di lui ciò che non mi dirà mai.
che deficiente.

deve passare, passerà perchè deve passare.
deve.
devo farmene una ragione, devo scrollarmi di dosso questa sensazione, devo limitarmi a pensare che non è mai accaduto, che non è mai esistito, che io stessa non ho vissuto niente, che è stato tutto un sogno, che lui non è reale e mai lo sarà.
che il mondo campa di altra gente, di gente bellissima, che avrei la fortuna di conoscere.

ma in fondo, perchè dirmi tutte ste puttanate?
ho imparato a essere furba con me stessa, tanto che non mi autoconvinco più.
sono un muro di cemento armato, e sono un muratore alle prese con calce e mattone per alzare la barricata più possibile.
per essere buttata giù con un soffio di vento solo da lui.

lunedì 23 luglio 2012

bollettino # 41 (ridiamoci su)

ma sì.
ridiamoci su di una serata come questa.
come fare altrimenti, per un'uscita iniziata con me che arrivando al box sulle zeppe, col terreno scivoloso della discesa sotto l'acqua mi accricco sul mattonato interno (in piano), cadendo di peso come un beluga bianco, su un fianco e gomito e miracolosamente senza sporcare di un millimetro quadro la camicetta bianco-gardenia-mito.
e finita con me in bagno sulla cui tazza cui sono caduta di peso, sempre come un beluga bianco ma con il cagotto, che per poco non la faccio sul pianerottolo.
la strada di casa (10 minuti di auto dal ristorante) non mi è mai sembrata così lontana.
e meno male che ho insistito per andare ognuno con la sua.

il climax ascendente di acciacchi è inversamente proporzionale al tenore della serata.

per carità, un ometto per bene.
quanto basta sciolto, affatto nervoso, molto a suo agio nel rolex, nella camicia volutamente sbottonata sui polsini per contenerlo, nelle cifre cucite nella stessa, nel suo modo così galante di far scegliere a me bevanda, primo e dolce, nel pagare in sordina il conto mentre ero in bagno con la prima scarica di cagotto - ma molto ben celata devo dire-, nei suoi discorsi sui ferrari che ha posseduto, guidato, grippato, o sulle numerose segretarie avute.

un bravo ometto davvero, un partito di quelli che una volta che stai insieme non lo molli più, accuratamente e preventivamente evitata la separazione dei beni o qualsivoglia forma di pre-contratto matrimoniale.

peccato, davvero.
peccato non aver trovato il feeling, la chimica, ciò che intrattiene sensi e cuore dei deboli.
peccato anche non ritrovare la bellissima sensazione dell'attesa, quella che non ti fa passare i minuti, che ti fa uscire prima di casa perchè non vedi l'ora di metterti in macchina e guidare, arrivare in anticipo ma intanto lì, presente, e vederlo arrivare da lontano, e goderselo mentre cammina e ti guarda, o mentre sbuca nell'unico attimo in cui sei stata disattenta, tanto che ti disorienta per un secondo.

ho fatto il mio.
oltre ad essere andata "di corpo" due volte, ho fatto ciò che psyco suggerisce: conoscere e fare uno sforzo per trovare il buono, al di là di Azzurro.
siamo lungi dalla soluzione, andiamo a "trial and error".

stasera però, pancia gonfia e gomito dolorante, mi viene solo da ridere per ciò che sono stata in grado di produrre pur di andare contro me stessa.
o forse era il tartufo?


sabato 21 luglio 2012

l'editoriale di Morfeo che non passa....

è quasi l'1, e sono stanca di aspettare il solito ritardatario.
e intanto per ammazzare il dio tempo, mi facci i cazzi dei conoscenti su faccialibro.

mi imbatto in non poche persone, trovando quasi imbarazzante la quantità di foto profilo che non ritraggono il mero intestatario del conto facciabucchiano, ma la combo lui/lei (parlo ovviamente solo di coppie, quelle polverose e stantie) in pose a volte a dir poco svernicianti la pateticità.
da diabete fulminante.
e vabbè so io che so allergica, però quello che a quest'ora della notte mi passa per la capoccia è la seguente questione:
*ma un'identità tua ce l'hai?????

passi quelli che si registrano come tizio&tizia, che ancora ci possono stare che mettano la foto insieme in quanto cointestatari....ma il resto?
vorrei così considerare alcune probabilità:
- la foto insieme è particolarmente bella - 1%
- desidero ferventemente mostrare al mondo intero che non sono zitella (da notare che spesse volte le foto profilo insieme sono del profilo di lei, famo a capisse...) - 73%
- lui/lei mi costringe per gelosia a mettere la stessa foto in entrambi i nostri profili - 1% (che come corollario rientrerebbe nella casistica di cui sopra)
- voglio ardentemente mostrarti il mio amore mettendo la foto con te - 5% (che come corollario rientrerebbe nella casistica di cui sopra)
- sono convinto (lui) che la foto funga da fede al dito, per cui risparmio sull'anello di fidanzamento - 10%
- sono convinta (lei) che se impugno la foto come suggello di amore, quell'anello mi arriva prima o poi - 10%

molto bene.
in ogni caso, meno il primo punto, si conferma l'ipotesi contrassegnata da *.

ora.
facebook non è di certo la cartina tornasole della nostra personalità, però qualcosina fa intuire.
come si direbbe nel marketing, con le foto in partnership ne va della tua brand equity.
troppo difficile?
traduco: dal momento che hai evidenti dubbi su chi tu sia, togli quella foto con lei/lui e inizia a riconoscerti allo specchio.
sorridi.
scatta.
posta.
imposta.


e il gioco "alla scoperta della mia identità, perchè non vivo in simbiosi come i licheni" è comodamente fatto.

bollettino # 40 (mezzo pieno o mezzo vuoto?)

lunedì 16 luglio, ultimo biofeedback in assoluto dalla ginecologa, e ultima visita prima dell'estate.
fino a settembre, nisba.

ho imparato a controllare meglio la muscolatura pelvica, ora quello che veniva chiamato "ipertono" muscolare sembrerebbe retrocesso in serie b.
molto bene, direi. no?

nì.
secondo il secondo (che fantasia) swab test, fatto a 2 mesi di distanza dal primo dopo l'inizio delle terapie, non è cambiato niente.
niente.
in pratica, 2 ulteriori mesi di tens (10-11 in tutto) e laroxyl, buttati nel cesso.
per intenderci.
sul versante destro dell'orologio a forma vulvare (o di vulva a forma orologiare) la resistenza al dolore è rimasta tra 0 e 3 su 10, esattamente come a maggio.
nei versanti inferiore e superiore (ore 6 e 12) qualcosa è lievemente migliorato, e comunque controllabile.
sul versante sinistro, purtroppo, in 2 punti sto ancora a 6-7.

praticamente la copia carbone di 2 mesi fa.

mi sono stupidamente illusa che, visti i primi risultati dopo 3 mesi di terapie, così impressionanti e reattivi, il miglioramento fosse di tipo kaizen (continuo).
ma io non sono la fabbrica di produzione della Toyota, e neanche della Fiat con il loro strambo World Class Manu-factoring (un'evoluzione all'italiana del Total Quality System nipponico).

io non produco, non metto a posto, non creo a stock, non sono una catena di montaggio, non faccio i check durante tutta la produzione dalla culla alla culla, non sono robotizzata, non utilizzo le 5 S nè la teoria dei perchè.

purtroppo o per fortuna sono (ancora) UMANA, DONNA per lo più.
così non posso mettere in atto il miglioramento continuo.


ha bruciato da morire, metaforicamente e anche fisicamente parlando, questo risultato.
inizialmente non ci ho pensato molto, ho mantenuto anche il sorriso finchè sono rimasta a sentire la ginecologa, anch'ella sorridente come se mi stesse raccontando la barzelletta dei pomodori che attraversano la strada, e sono rimasta tranquilla per tutto il percorso fino alla macchina.


è stata la prima e unica volta che ho trovato parcheggio sotto al portone della ginecologa.

una volta dentro, coi comodi 46 gradi senza aria condizionata, metto al solito posto il frontalino della radio, metto la cintura, abbasso i finestrini, sto per girare la chiave...
e mi trovo a piangere come un neonato.
anzi no, come un bambino di un anno e mezzo.
avete presente i marmocchi di quell'età, che quando piangono sul serio hanno lacrimoni più grossi del bulbo oculare?

ecco, così.

la sensazione di desolazione ha preso totalmente posto, di sicuro se qualcuno avesse voluto accomodarsi nel sedile accanto al mio, non avrebbe trovato il modo di farlo.
si era messa anche la cintura, per non rischiare di finire fuori in qualche frenata.

non ho neanche fatto caso all'unica consolazione della stessa ginecologa, che mi ha detto qualcosa come "vabbè ma è possibile che nel rapporto questo punto non ti dia neanche troppo fastidio".
mi sono posta solo molto dopo le candide 5000 domande senza risposta relative a questa frase, per darmi un escamotage che qualcosa da salvare c'è ancora.
e non sto facendo neanche caso al fatto che mi abbia detto di iniziare la discesa delle gocce di laroxyl, fino ad arrivare a 4-5, ma senza smetterle.
e di diradare le tens, prima una a settimana, poi una ogni due, poi di nuovo una a settimana, e via discorrendo.

è una sensazione che non auguro a nessuna, quella della delusione.
la delusione può essere di varie specie, e sicuramente in alcuni casi è più cocente subito.
nel mio è oltretutto subdola.


dopo il piagnisdeo in macchina ero tornata tranquilla, ne ho parlato con mia madre in estrema serenità, quasi non l'avessi fatto io quel test, quasi non mi riguardasse come quella cosa che è stata il centro dei miei pensieri da 8 mesi a questa parte.

subdola, perchè nei giorni seguenti mi sveglio fresca, riposata, vado a lavoro, faccio il mio.
poi in un attimo di svago lei mi assale, lasciandomi inerme.
lo fa con la cavalleria, con tutti quei pensieri -gli stessi che avevo mesi fa- che avevano via libera e semplicità nel farmi sentire inadatta, anormale, anomala, condannata.
mi fa sentire così imbecille a pensare alle mille paranoie su Azzurro, su un uomo in generale, quello che potrà arrivare, quello che è in potenza, quello che non c'è mai stato, quello che non ci sarà mai.
perchè quei pensieri in realtà sono lo step 2.

non posso permettermi pensieri e struggimenti simili, perchè vorrebbe dire che mi sento NORMALE.
che pur avendola, non so con chi utilizzarla.
e io non lo sono, c'è ancora da aspettare, sperare, forse pregare.
siamo ancora allo step 1, quello del "vinci la patologia nel più breve tempo possibile e del tutto".
il problema non è con chi utilizzarla. è se e mai e chissà quando mi darà l'ok per essere utilizzata.

oggi sarei dovuta andare a fare un tampone per verificare, a mo' di placebo, se ci fossero dei fenomeni infiammatori che non permettono alla "patologia" di regredire ancora.
non ci sono andata.
per paura.
per paura di sentire dolore.
QUEL DOLORE.
che ad oggi mi ridurrebbe in briciole.

la ginecologa vorrebbe che io "testassi" il mio stato prendendo a cavia un partner.
ma io me la faccio sotto, e so che questo non accadrà.
la psyco mi ha dato i compiti delle vacanze: conoscere, conoscere e conoscere, anche da sola, anche coi siti di incontri, e possibilmente quagliare, perchè non sono così malata, sono guarita al 75%.
questo potrebbe rincuorarmi e a tratti lo fa davvero, ma mi sembra ancora una così magra consolazione....
quel 75 non mi piace, e non mi piacerà in futuro, e non lo accetterò.
non credo che accetterò mai questa condizione, se è vero che rimarrà così.

sabato 14 luglio 2012

bollettino # 39 bis - oggi sono in vena o mi taglio le vene?

c'è una foto sul mio "diario" di facebook.
ho dei capelli senza senso, non si capisce se li abbia tagliati da sola o ci sia passato un tagliaerbe, una pelle perfetta (ciò che ahimè non ho in questo momento storico), un'espressione allegrotta di chi si sta per prendere una bella sbornia, e un bicchiere di birra che conferma la frase precedente.
una maglietta normale, bianca, ricevuta per regalo di compleanno da una mia omonima spagnola, che non figurerei mai alla data attuale di mettere in un contesto modaiol-festereccio da apericena adolescenziale.
la maglietta intendo, non l'omonima.
adolescenziale non perchè io fossi un'adolescente, quanto perchè il 90% della gente che rantolava, ululava, pascolava nel locale aveva credo una media di 18.
quella sera in un impeto di alcool lasciai il mio numero al cassiere, poi soprannominato maccoman (non vi spiego perchè).
cassiere che incontrai il giorno dopo in aereoporto, stessa fila dello stesso check-in.
stessa io, stesso lui.
solo un morto di mezzo.

quella foto di QUELLA SERA segna una linea netta, tra ciò che era e ciò che è.

tra ciò che ero e ciò che sono.

spesse volte nelle vite delle persone ci sono avvenimenti che le cambiano temporaneamente, parzialmente o a volte totalmente.
a volte, semplicemente tante cose accadono e si raddensano, finchè portano a un cambiamento graduale e non reversibile.

ma credo che non tutti ricordino il momento stesso del cambiamento, o meno ancora abbiano quella linea tracciata così bene, e tracciata così bene sotto forma di foto, di ultimo momento ricordato con spensieratezza. almeno per un bel po'.

QUELLA FOTO è quel momento.

dopo quella foto, tutte le foto che seguono sul mio "diario" di facebook (dio quanto è brutto chiamarlo diario) sono solcate, quando in modo più evidente, quando meno, dagli avvenimenti accaduti immediatamente (anzi, contemporaneamente e poi susseguentemente) dopo a quella foto.

vorrei cancellarle tutte, sia quelle prima sia quelle dopo.
vorrei tenere solo quella foto, quella che nella mia testa è stato l'ultimo momento realmente spensierato di un periodo pressochè perfetto.
la ciliegina sulla torta.
ma la torta drammaticamente cade a terra, disfacendosi.
 e a voglia a rimettere i pezzi insieme, quella torta non sarà più come prima.

sono drastica? forse, ma è così che mi sento in quei weekend (ora estivi) di cui parlo al post precedente.

tutti i santi weekend, da quel momento, se non sovraccaricati all'estremo da impegni/persone/lettera e testamento risentono di quello stato d'animo.
in cui pensi di avere la vita in mano, e in quel caso anche il sogno, mentre loro ti stanno voltando le spalle e tu te ne accorgi con quell'attimo di ritardo che non ti consente di riacchiapparli al volo, perchè ti sgusciano via.
e rimani distante da loro, li vedi allontanarsi sempre più e non ti muovi perchè hai i piedi incollati a terra.
ti dici che tanto, beh, sarebbe successo comunque.
ma è una spiegazione che non ti basta, perchè non riesce a colmare quell'oceano di domande sulla vita e la morte e l'amore, che in un weekend iniziato con una sbornia e un numero di telefono dato su un foglietto al cassiere della discoteca, si sono mischiati tanto da confondersi ancora nella testa, perchè non sai quale abbia la responsabilità maggiore, quale sia causa, effetto, impotenza.

sai solo che non tornerà niente e nessuno che c'era ancora in quella foto, te compreso.
affronti 2 lutti insieme, di due tipi differenti, e d'altra parte ti conforti che sono due lutti affrontabili, in fondo conosci così poco entrambi che potrai sopportare la loro assenza nel futuro.

poi no, qualcosa stona e va fuori programma, continua a rompersi dentro, a dirti che non puoi farci niente, ti vengono le extrasistoli, i piedi ancora incollati a terra.
ti riveli che rimarrai così e sì, attaccati al cazzo, D. non tornerà in terra e Azzurro non tornerà sui suoi passi.

per questo ogni volta che c'è un weekend di mezzo, piango.
non conto più quanti weekend piango almeno una volta.
sono troppo fragile, me ne rendo conto, ho forse romanzato sulla orribile contingenza di due fatti assolutamente scissi tra loro, ma che purtroppo ho portato entrambi sulle spalle, spesso chiedendomi perchè si sia arrivati a quei punti, e se ci fosse stata altra via.

domande non utili, perchè la via era quella e quella solamente, e troppe volte mi sento ancora inadatta a questa condizione, perchè non riesco ad accettare questi lutti così divisi eppure così intrecciati dentro me.
hanno abbattuto una muraglia lunga un vita, mi hanno fatta tornare a 11 anni, quando la prima scossa di quel terremoto si è abbattuta sull'adolescenza acerba che non aveva difese per contrastare emotivamente una difficoltà più grande di lei.

dovrei buttare solo QUELLA FOTO, se volessi farmi del bene.
non credo ci riuscirò mai, per il semplice fatto che amo guardarla e pensare che un giorno sarò di nuovo così, felice, senza terremoti.
mai come in QUELLA FOTO.

bollettino # 39 ovvero pre-editoriale Benjamin Button

stamattina.
mal di testa della madonna, già preso aulin alle 11 e ancora non ne sento gli effetti.
mood "tru thoughts" su stereomood (chi non lo conosce...beh, male...andasse immediatamente a cercarlo).
volevo scrivere ieri sera, 13 ore fa, ma il sonno, la pesantezza di culo/gambe/cervello mi ha impedito di fare quel passo in più dal divano in fase di sublimazione insieme a me, fino alla camera.

ieri sera.
festival di castrocaro in tv.
io, i miei, il sovracitato divano sublimato, la tv.
io odio i festival, di qualsiasi tipo.
odio vedere gli spettacoli, in genere. dal cinema al teatro agli -appunto- concerti.
ma tant'è, diciamo che la tv con quella sottospecie di artistucoli dalle chiome decisamente discutibili (era il festival di castrocaro o quello del cugino sfigato di jean-louis david???....) faceva da sottofondo all'immobilità d'animo, romanticamente parlando.

vabbè, a un certo punto c'era un gruppetto, il meno peggio degli altri, cui comunque darei un 4--, perchè se avessero solo l'unghia del mignolo del piede sinistro degli u2/queen/bon jovi sarebbe già grasso che cola...che cantava una canzone idiotamente arrangiata ma con quei 2-3 versi da pseudo-riflettologi denoantri.

in soldoni, parlava di quelle cose che si fanno da bambini, della visione della vita da bambini.

per quanto semplicistico e un po' adolescenziale, non era il testo il pezzo forte, quanto quello che mi ha destato riflettendo sul tema.

noi, da bambini.

io da bambina:
- ero sicuramente molto più bella di ora, un vero spettacolo di bambina. volevano prendermi per fare le pubblicità, e sarei probabilmente stata la novella Miley Cirus, ma un po' meno mignotta;
- ero molto più sicura di me perchè
- ero bella, intelligente, la prima della classe, voluta da molti ometti di scuola a cui dicevo spesse volte NO perchè
- ero convinta che -e avevo ragione al tempo, porca vacca se avevo ragione - che bastava fargliela odorare per averla vinta, e solo il più meritevole ad aspettare sarebbe stato degno di me;
- avevo la convinzione di essere "speciale " (non nel senso anglosassone del termine), quasi una maga, che poteva fare del mondo attorno ciò che voleva, dotata di poteri speciali di volgere la fortuna a mio favore;
- praticamente ero più adulta di ora.

Io, Benjamin Button.

Tornando a noi, lunedì prossimo ho l'ultimo controllo dalla ginecologa prima dell'estate.
Sabato scorso, un bel sabato pomeriggio che tutto vorresti fare -compresi peli e doccia solare- tranne che fare la schiuma nella sala di aspetto di una clinica,  ho fatto le due ecografie per vedere come va all'interno delle mie budella inguinali.
esito ok, solo una varicocele pelvico di cui non può fregarmene di meno, un ovaio destro che è la metà del sinistro -per ovvi motivi-  e un utero di ben 1 cm più piccolo del normale.
ah, sapevate che lè'utero in condizioni normali è SOLO DI 6 CM?????
questa notizia mi ha sconvolta.
cooooomunque, nel mio caso è tutto nella regola del "prendi la pillola che ovviamente ha addormentato tutte le funzioni ovaio-uterine".
che culo.

nota: scena con ecografista e specializzando.
ecografista: "le dispiace se assiste anche questo nostro specializzando alla sua ecografia TRANSVAGINALE?" (il nome è effettivamente tutto un programma).
io: "nooo si figuri, tanto me l'hanno già vista in tanti altri".
mia madre seduta a un metro da me.

....

Con la psyco le cose ad oggi sono che vede bene il fatto che io abbia voglia di viaggiare, che abbia volontà di aprirmi all'esterno e di conoscere gente.
Rileva insieme a me, però, che ho un po' il freno a mano tirato perchè mi rendo conto che se voglio conoscere persone non sempre posso arrangiarmi da sola, ma devo appoggiarmi ad altri.
altre, le amiche.
che però al momento sento che non sono la via corretta.
soluzione?
non ce l'ho.
lei dice che devo farmi la stagione nel frequentare un posto con cadenza almeno settimanale, suggerendo per vie brevi il portocervo de noantri, ovvero fregene.
fregene, faccio una breve digressione sul tema.
a fregene mi vengono gli scompensi per vari motivi, il primo dei quali è mettermi in costume, il secondo è corollario del primo -mettermi a prendere il sole, azione che detesto fin dagli albori della mia tenera età -, terzo perchè a vedere tutte quelle impomatate/informissimachepiùinformanonsipuòsenonconlachirurigaestetica/di 3 gradazioni più nere di me/strabelle/perfette/anchesenzatruccomacomecazzofanno, insomma mi viene da pensare 
"ma pure se me faccio la stagione qui, a fregene, pagando l'ira di dio tra benza, ombrelloni, sdraie, aperitivi che al totale netto ci faccio un'altra vacanza, chi cazzo vado a conosce che la concorrenza non si può manco più definire tale dal momento che parto svantaggiata, motivo per cui dovrei chiamare questa situazione oligopolio perfetto???"
proviamo con altro.


a settembre mi iscriverò in palestra, possibilmente MEDIAMENTE fighetta, non tanto per farmi venire un attacco di ansia da prestazione alla-fregene ogni qualvolta vedrò come sono conciate le fighette iperinforma, quanto perchè le uniche palestre della mia zona sono frequentate da gente dei peggiori bar di caracas.
quindi cambierò zona, magari avvicinandomi a lavoro, in quella enorme palestra della colombo cui aspiro ad andare almeno da quella volta in cui ci giocai una partita del torneo di calcetto (quando ero ancora in forma), e che mi svelò non solo il segreto del maxischermo più grande mai visto in una sala fitness, ma anche di quei 2-3 gran fighi che almeno metterci solo gli occhi -non dico le mani, chè sarebbe troppo- è già una vittoria, fanculo i kg che non calano.

quindi, arrangiarmi da sola.
non riesco a chiedere "aiuto" alle amiche, non per questi obiettivucci.
obiettivucci un cazzo, poi.
chè è fondamentale raggiungere l'obiettivuccio di conoscere qualcuno di VERAMENTE interessante, cazzo, perchè sembra che mezzo mondo sia rincoglionito e l'altro mezzo già impegnato di testa/cuore/pisello (pardon il francesismo).
ho usato il vezzeggiativo solo per non farmi diventare questo pensiero un problema.
ma in fondo, lo è già da tantissimo tempo.
proviamo a riderci su, a rimediare con una mise-en-forme dalle sfjmature drastiche in quel di settembre.

ho già detto che non mi piace l'estate?
ecco, non mi piace ancor di più quando arriva il weekend.
potessi lavorare oggi, e domani, non farei una piega.
a settembre verrò accontentata, nel frattempo devo solo sopravvivere a questi lunghi luglio-agosto senza spazientirmi.
avete presente il letargo?

sabato 7 luglio 2012

pre-editoriale del "a proposito di nervi..."

ma quante puttanate dicono gli oroscopi?

Rob Brezsny a parte, che mi pare l'unico che oltre scrivere tutto fuorchè un oroscopo, quantomeno ci prova a  condirlo con notizie nazionalpopolari ad arricchimento della ormai nota ignoranza del popolo facciabucchiano (che tanto si sa, l'oroscopo di Brezsny, pur essendo dell'Internazionale, te lo leggi su faccialibro, ti parfe che fai lo sforzo di aprire la pagina dell'Internazionale anche solo per vedere le genialissime copertine), tutto il resto che mi capita di leggere in giro mi sembra evidentemente roba per dodicenni in crisi ormonali.
peccato che i giornali su cui vengono pubblicati sono sì per dodicenni...moltiplicate per 3-4 volte.

con questo di Elle però -"la vostra astro estate 2012" - abbiamo superato il limite della credenza all'imbecillità delle lettrici dodicenni moltiplicate per N.
(a parte che io un estate 2012 non ce l'ho, perchè dal momento che vedo giorni arancioni sul calendario del portale interno solo a partire da settembre, io l'estate nel senso stretto, stagionale, galileiana del termine, la vedo col cazzo).
ad ogni modo, ho ritrovato il bugiardino "la vostra astro estate 2012" nel borsone del mare, in fondo in fondo, sprofondato, quasi timido.
poi ho capito perchè.


questo oroscopo ti dice per filo e per segno ciò che accadrà ogni minuto-secondo della tua estate, compreso quante volte piscerai in mare, o ti sbronzerai come una merda, chi incontrerai, quanto punti neri avrà sul naso, quante volte ci andrai a letto, quante altre vorrai negargliela ma gliela darai comunque, quanti giorni di ciclo avrai e quanti antalgil prenderai, quanti (pochi) scrupoli ti farai pure con il ciclo, e via discorrendo.


riprendiamo fiato. 
respiriamo, e prima di dar fuoco all'appendice del giornale pronunciamo a bassa voce un "OM" di riappacificazione con il mondo del giornalismo civettuolo.


ok.


oroscopi a parte, questa digressione era per dire che al ridicolo non vi è mai fine.
infatti.


c'è una cosa che reputo peggiore del più scontato oroscopo dell'estate in versione light (il che la dice lunga, ma non mi soffermo).


sono i SUPPLEMENTI SINGOLA.


mi verrebbe quasi da bestemmiarci, per quanto mi fanno incazzare.
poi dici che NON DEVI PENSARE che avere un compagno/a sia quasi un OBBLIGO SOCIALE.
beh, perchè se addiritttura ti SVANTAGGIA anche quando spendi fior fiori di soldi TUOI per una stracazzo di vacanza, allora vaffanculo.
che cazzo mi significa che se non viaggio in coppia devo spendere quasi 300 euro in più????
dovrebbe essere il contrario, dal momento che viaggio sola come un cane dovrei avere diritto almeno a una sorta di SCONTO MORALE PER SOLITUDINE, per non farmela prende troppo a male.

e invece...?
Cara STRONZA, viaggi da sola?
Benissimo, cara la mia SFIGATA, dacci tanti soldini in più perchè occupi una stracazzo di camera singola (ma chi ve l'ha chiesto, datemi una doppia, uno sgabuzzino, un sacco a pelo, ho fatto 2 interrail per Dio, so adattarmi) che costa di più solo perchè gli stracazzaccio di hotel ce ne hanno 3 in croce col resto di uno e per loro sono un coooooooooooooooosto che non ti dico.
Il tuo amato Tour Operator, che non vede l'ora di scucirti anche la pelle di dosso.

ma vaffanculo.

poi dici che hai fretta di fidanzarti.
in questo caso varrebbe la regola "col primo che passa", purchè mi faccia risparmiare quegli stracazzo di 300 euri.
che nervi, cazzo.

"la vostra stracazzo di estate 2012", dovevano intitolare l'oroscopo.

ps: ho detto qualche stracazzo???

martedì 3 luglio 2012

bollettino # 38 (noiezza)

noiezza: noia + tristezza.
prima scorrevo la rubrica dello smartphone, in cerca di qualcuno con cui scambiare 2 chiacchiere.
per ammazzare il tempo, lo stesso di cui mi lamento sempre troppo, e a cui sono sempre troppo poco grata.
"ma sì, chiamiamo qualcuno, sarà divertente!" mi sono detta in un impeto di socialità.
in fondo, quei 500 minuti mensili da qualche parte andranno pur sfruttati - dice la coscienza della SIM.
117 contatti, compresi i 2000 numeri inutili della TIM.
persone che abbiano stimolato il mio dito a convergere verso l'iconcina verde in alto a sinistra: zero.

brutto eh.
mi sono fermata su un paio di nomi, giusto quella frazione di secondo per dirmi "ma cosa ho da dirgli, in fondo?".
in effetti, cose da raccontare non ne ho molte, come d'altra parte si evince in queste ultime fasi del blog.

posso raccontare che sto alle 30esima TENS e ogni tanto ho ancora parecchi fastidi (vedi ieri sera, a ogni minuto continuavo a spostare la sonda provocandomi un male cane quando arrivava la corrente nel posto sbagliato), che sto facendo l'ennesima cura di ovuli contenenti un coattissimo "acido borico" (sarà lo stesso che scorre più frequentemente nelle mie vene?!), che ho trascorso un bel weekend con amici partito con un umore non sotto le scarpe, ma sotto anche alla nuova metro B1 (sette rampe di scale mobili in quel di viale libia per arrivare a superficie), che il lavoro è X, che va benissimo anche così, che soffro caldo, sonno, pesantezza, che penso spesso ad Azzurro come problem solver del mio equilibrio umorale, che detesto i bambini tanto da farmi detestare - o guardare con pietismo, alternatamente- da chi mi sente blaterare improperie verso i marmocchi, che vorrei andare in vacanza adesso, e invece dovrò aspettare settembre, che l'estate e settembre sono i periodi peggiori dell'anno, ma novembre è sicuramente il peggiore in assoluto, che ho perso la speranza di vedermi diversa da così, che in fondo così non mi va proprio male, che i troppi kg li vedono ormai anche gli altri e non solo lo specchio, che a volte mi stanco talmente tanto di pensare che prego di addormentarmi in fretta la sera, sognare il bello e svegliarmi resettata, che D. purtroppo non ci guarda da lassù perchè è all'inferno come tutti i suicidi, che non metterà una mano sopra le teste di mio fratello e sua sorella, ma ci piace pensare che sia così, che se forse lui non avesse avuto la bella pensata di impiccarsi quel giorno di 20 mesi - cazzo, 20 mesi - fa, forse Azzurro e io avremmo vissuto -vivremmo ancora- una gran bella storia, che io lo odio D. per avermi rovinato un weekend e avermi causato il più brutto trauma della mia vita adulta, dopo quello della vita adolescente con la morte di F. che poverino manco  se l'era andata a cercare, che dopo tutto ancora mi scende la lacrima per quella poveretta che sposerà mio fratello e che ancora ho il dubbio se lo farà davvero avendoci già giocato un brutto scherzo 2 anni fa, che quando arriverà quel maggio io sarò un abbacchio e non potrò provarmi vestiti a settembre perchè continuerò a mettere su chili e sarò non solo la più brutta testimone del reame, ma anche la più beona, il che potrebbe fare di me anche la più sconcia, sconcia poi per-chi? che li conosco tutti gli amici di mio fratello, sconcia poi per-chè? che non so manco più di striscio cosa sia la sessualità a 2, che mi manca tanto, che non mi sento affatto normale, che a volte ho la sensazione che boh sono "speciale" nel senso più astruso del termine, che il tempo scorre, i mesi passano, la vulvodinia sta lì, più stanca, io sto qui, più stanca e forse più disarmata, quasi arrendevole, lui sta lì, probabilmente stanco, ma spensierato, che sono totalmente fuori dalla realtà se spero ancora che mi invii un segno.
troppo saggia la psyco.
che questa settimana non vedrò per una puttanata di un evento di cui non può fregarmene di meno e per cui ho speso la bellezza di 130 euro di vestito (col 15% di sconto perchè ho scoperto una lievissima falla nella trama) per non farmi "parlare dietro". come se realmente me ne importasse, e invece mi piacerebbe andarci in pigiama proprio per sollevare quelle voci che tanto immagino si sollevino comunque, nella loro ipocrisia.
beate loro, le voci.
non hanno da pensare a niente, sono meri operatori, sono bracci.
vorrei essere solo voce, quella stessa che spero di non perdere nei prossimi mesi.

noiezza: noia + tristezza.

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