martedì 11 settembre 2012

bollettino # 46 (le mille e una notte)

Ebbene. Non ho modificato il post precedente per la semplice ragione che sottoscrivo quello che ho detto, lo condivido ancora a pieno, ma a distanza di qualche giorno ho ragionevolmente preso coscienza che...amen. Se ci sará confronto, dirò queste stesse cose senza la rabbia della presa a caldo. In fondo, si parla di princípi, e non li tradisco stavolta. Sono andata in ferie, sono stata nella ridente cittadina di Istanbul. Cittadina un par di. 15 milioni di abitanti e un territorio grande quasi come metá del lazio. Ho staccato il cervello e le connessioni, se non per postare ogni tanto la fotina che quest'anno fa troooooooppo vacanziera, che se non le posti sei uno sfigato. Un po come l'unico single incontrato nel reparto geriatrico - pardon, tour organizzato di cui sopra. Faccio una breve digressione su ció che romanticamente avrebbe potuto rivelarsi l'evento dell'anno, sempre e comunque secondo alla neonata Mia. Da cosa parto? Forse dalle orecchie a sventola, o dal colorito "algido" (sono in vena di complimenti stasera) similCasperiano. O potrei partire dai 60 kg scarsi distribuiti irregolarmente su un metro e settanta. Oppure potrei parlare del viso appuntito di forma verosimilmente roditrice, ma sarebbe carino anche descrivere la illinearitá di capelli mal nidificati sulla testa piccola. Un gioiello insomma. La love story dell'anno. Due single che si conoscono nella gita piú esotica d'occidente, camere (volutamente?) attaccate, e via a dargli giú come criceti impazziti. Ma anche no. Il Bosforo, lo sfondo a tratti aulico delle moschee, quel risorante al nono al piano panoramico hanno visto tutt'altro che l'idillio dal sapore barocco orientale. Ma manco co na busta in testa, aggiungerei, sempre aulicamente. Va beh. Oggi festeggio 2 anni dalla folgorazione divina per Azzurro. E da una sbornia fenomenale. Non a caso si chiama undicisettembre. Non a caso avrei dovuto farmi i beneamati cazzetti miei, fuori da quella bella chiesa. Avrei potuto, per esempio, chiudere gli occhi. Ma tant'è, dai, è andata. É quasi andata dentro di me. Forse.

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