lunedì 7 gennaio 2013

Bollettino # 70 (23)

Finalmente sono riuscita a mettermi in contatto con la mia ginecologa.
Che finalmente si è fatta mandare il cartaceo del mio hpv test (sí sono un po' come s.tommaso...), ha letto i miei risultati del tampone e dovrebbe scrivermi sta benedetta cura per la cervicite.

Io intanto, pur avendo smesso giá da un po' il laroxyl, sono giorni che muoio di sonno e quando sto sveglia penso a questo momento, ovvero starmene nel letto poco prima di dormire ancora e ancora...

Ho sentito una mia ex collega dell'azienda per cui ho lavorato da marzo a giugno dell'anno scorso, quello che speravo fosse il lavoro della vita e che mi è purtroppo andato di traverso.
Beh, quell'azienda non esiste piú.
É stata acquisita e ben presto toglierá le tende da Roma e dall'Italia tutta.
Quel che è peggio è che i nuovi vertici non hanno rinnovato i contratti a persone ormai parte integrante da 2-3 anni.
Potevo essere io.
Me ne sono andata, inconsapevole e un po'abbacchiata, poco prima dell'inferno.
Bucio de culo, si dice da noi.
Mai stata cosí convinta da 7 mesi a sta parte.

Me l'aspettavo, che non si facesse piú sentire anche dopo il pacchetto consegnato.
Che sono sicura ha visto e scartato.
Prima mi chiedevo -sempre in bagno, posto delle riflessioni migliori- se mi sta mancando.
Mi sono risposta che mi manca ancora quello di 2 anni e mesi fa, non questo.
Lui non è piú stato Lui da quella volta, per cui non puó mancarmi ora questo Lui.
É stato un po' routine nelle ultime settimane, ma come si dice in gergo "Era una tragedia annunciata".
Mi ha tenuto compagnia per alcune sere e nelle mattine in fila in auto, o in quelle piú noiose.
Ma non è mai stato l'ombra di Lui, eccetto alcuni sprazzi di quella sera.

É tutto qui, è tutto giá esaurito, e il piccolo vuoto che sento e che ormai non mi fa versare neanche mezza lacrima è vuoto non di Lui, ma della solita stanca solitudine.
La assecondo, fin quando lei stessa continuerá ad aggrapparsi al mio cuscino e dormire con me.
É comunque una compagna fedele, senza pretese nè vincoli duraturi.
È sempre stata parte di me, gioia e dolore, rifugio e oppressione.
Ora mi sembra piú silenziosa, piú rispettosa. Sa quando deve farsi sentire e quando mettersi da parte senza musi lunghi.
Non assomiglia a Lui, neanche un po'.
Lui è a volte solo la sua bacchetta, che colpisce un punto a caso solo per attirare la mia attenzione.

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