giovedì 6 dicembre 2012

bollettino # 62 (la regina è nuda)

premetto che sarà un post pieno di merda, parolacce e quanto di più brutto si possa scrivere in un blog.
sono incazzata nera, sono a una settimana dalle mestruazioni quindi oltre che incazzata anche depresso-maniaco-ossessiva, con picchi di acidume da far schifo.
quindi vaffanculo, gratuitamente.

credo di averlo già scritto l'anno scorso di questo periodo, e mi ero davvero ripromessa di non scriverlo più e non viverlo più così.
mi devo ricredere.
odio il Natale.
odio Roma, tutti questi stronzi che si svegliano un mese prima per andare a comprare quelle 4 cazzate cui spero i destinatari ci sputino sopra e li giochino alla prima occasione utile di Tombola degli Orrori.
ste teste di cazzo che non hanno un cazzo da fare se non minare nell'intimo la circolazione di una città già molto provata di suo in periodi non santi, figuriamoci adesso.
perchè gli stronzi si moltiplicano, e fanculo la crisi, avranno preso la tredicesima, tutti con le loro stracazzaccio di macchinacce a sprecare preziosissima (nonchè bramata) benzina per andare a fare altre file nei centri commerciali.
fila per fila, mortacci vostri, andateci di sabato e domenica senza scassare i maroni a noi poveri cristi che ci dobbiamo impiegare un'ora e un quarto per fare 13 km da lavoro a casa.
quando sono uscita da lavoro, mia madre mi ha chiamata che stavano partendo da quel di Terni.
quando ho messo piede a casa, erano al bivio per il GRA. 90 km dopo.
porcaputtana.

odio Natale, odio Roma, odio tutti.
e più di tutti, in questo giorno un po' stronzo di suo, odio me stessa.
ho dormito di merda, ho sognato che io e mio fratello avevamo un "basso grado" di HIV, ho sudato come un suino polacco, mi sono svegliata 47 volte, ho avuto la tachicardia, avevo l'ansia di non svegliarmi alle 7,20 e mortacci mia mi so svegliata mezzora prima.
poi ho sognato Marrone, che aveva i capelli lunghi e un cane, e che non mi cagava di striscio pur stando entrambi nella stessa casa, alla stessa festa, ma no, lui era troppo preso da quello stracazzaccio di cane per accorgersi che c'ero io.

ieri sera ho sentito Marrone.
ho preso io l'iniziativa.
sono una debole, non faccio progressi, ogni volta mi perdo di nuovo, fanculo vocine dei miei coglioni.
l'ho fatto e basta.
una riga, e una riga lui di risposta.

poi, un'altra riga sua, una mia e di nuovo a cazzeggiare, poi a parlare, poi a vomitargli addosso quanto mi è stato sempre sul cazzo il suo atteggiamento di schifare la mia vagina, di non avermi mai toccata adeguatamente, e lui che se ne esce con la cosa più impropria mai detta.

i nervi che saltano, il cuore a ventimila.
e vomito altro, vomito tutta la mia storia ginecologica attuale, per farlo sentire una brutta merdaccia.
gli dico tutto, di che soffro, cosa prendo, perchè dico che non voglio nessuno, perchè parlo di sesso orale e non di altro, di quanto non mi senta normale così, di quanto neanche lontanamente immagina il mio disagio nel pensare di non esserlo, di quanto fa male.
non risponde, gli dico che la sua indifferenza non mi sorprende, ma che sono contenta lo stesso di averglielo detto ed essermi sfogata.
a volte raccontarsi agli occhi di chi non ti conosce, ti svela molto di più di te stesso.
la regina nuda.
risponde incredibilmente con un'altra riga, dicendomi che quando vorrò parlargliene sarà lì.
per un attimo volevo dirgli del blog, ma no, avrei fatto una boiata.
non più grande dell'averlo contattato, sia chiaro.
non lo so se si sia sentito una merda, non lo so se ha capito o percepito di che parlavo e di come mi sento.

ci ho rimuginato tutta la notte, non mi do ancora pace.
povera, stolta vulvodinica dei miei coglioni.

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