lunedì 12 novembre 2012

bollettino # 57

la mia dolce Elena.
per quanto a molti l'aggettivo "dolce" riferito a me possa suonare grottesco, era così che mi considerava nonna.
probabilmente perchè con lei tiravo fuori questo lato in modo naturale.

nonna chiacchierava tanto, a volte troppo, si perdeva nei racconti dei suoi ricordi di ragazza e delle mille persone a noi più sconosciute, e spesso non si rendeva conto che annuivamo solo per compiacerla.
era però un'ottima storyteller, come si direbbe in gergo, e quando capitava di stare più attenti potevi quasi percepire a pelle le atmosfere che immaginava di nuovo nella sua mente.

nonna piangeva spesso.
non l'ho mai vista piangere per suo marito, neanche quand'è morto.
piangeva per noi, perchè aveva paura che non riuscissimo a portare avanti i nostri progetti.
diceva sempre che lei non aveva bisogno di niente, che anzi raccomandava noi giovani a Dio, perchè "ve lo meritate, mica andate a spasso, voialtri!".

era quanto di più orgoglioso di noi nipoti in tutto il mondo.
ci sponsorizzava con chiunque, per la minima cosa facessimo, che fosse un esame superato o una vacanza.
non importava di che grado fosse l'azione compiuta, era sufficiente che la stessimo facendo noi.

era dolcissima.
quando andavo a trovarla mi stringeva fortissimo, quasi a farmi male, e ripeteva sempre la prima frase che ho scritto qui sopra.
diceva che era fidanzata con me per via di un anellino che mi regalò appena nata.
mi ha regalato un fottio di merletti, tovaglie ricamate, coperte, asciugamani cifrati.
"per il corredo", diceva.
non mi ha mai fatto cenno del perchè non avessi un uomo accanto.
mi diceva sempre che ero bellissima, soprattutto in quella foto che a me non piaceva affatto.
l'aveva messa all'ingresso "per farla vedere a tutti" (con mia somma vergogna).

quella casa è la sua incarnazione.
ogni ninnolo, ogni pianta, ogni granello di polvere è il suo.
non riesco ancora a immaginare quella casa vuota, e quel numero di telefono che scompare proprio oggi, a cui nessuno risponderà più.
non credo lo cancellerò mai dalla rubrica del cellulare e del cordless, con la dicitura "Nonni".
quasi a pensare che un giorno la sentirò di nuovo dall'altra parte della cornetta che mi dice "E' pronto il pranzo?"

nonna era un collante, il vero anello di congiunzione.
era riuscita a unire due famiglie così tanto distanti tra loro, e a non far mai disuguaglianze, nonostante ce ne fossero di visibili.
era riuscita a legare queste due famiglie a un paese, in cui in ogni angolo c'è un ricordo.
quel paese, d'ora in poi, avrà meno senso.
si è chiusa un'era.
grazie nonna.

"L'edera son io, 
il tronco sei tu
leghiamoci insieme
per non lasciarci più"

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