venerdì 27 luglio 2012

bollettino # 42 (the wall)

esco da una delle settimane più "social" degli ultimi mesi.
con annessi 2 appuntamenti al buio e un estroso tampone vaginale.

ma partiamo da quest'ultimo.
97 euro di tampone, e questo dato mi sembra fondamentale per la digressione "come cazzo sia possibile che per soffrire uno debba pagare".
per una vulvodinica, tutto ciò che abbia a che fare con un dilatatore per qualsivoglia motivo, è causa non solo di paura "matta e disperatissima" (chi coglie la citazione è un fenomeno), ma anche di repressione interna.
ho avuto almeno 2 momenti in cui volevo piangere - imitando la figura di cacca fatta in ospedale per le analisi del sangue qualche 6 mesi fa- come una bambina di 4 anni.
stavolta tra l'altro ero pure da sola, e il posto era piccolo, e la porta aperta all'esterno,così ho dovuto reprimere quei 6-7 singhiozzi per evitare di farmi sentire da tutto il pianerottolo.

quando sono entrata, la dottoressa dall'aria grave non mi metteva particolarmente a mio agio, tant'è che ho dovuto dirle "potrei mettermi a piangere da un momento all'altro".
la sua espressione facciale che esprimeva chiaramente il " ma che cazzo dice questa" mi ha fatta tornare alla realtà: ok, ho 29 anni, sono una donna adulta, non devo aver paura perchè anzi è la prova del....

AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!
un "porca troia" soffocato si è alzato quando la donna dall'aria grave ha colpito a tradimento con il dilatatore.

fitta abbastanza dolorosa nella parte inferiore sinistra del solito orologio del cazzo.
però è stata meno dolorosa di altre precedenti, che se ripenso a quanto ci ho bestemmiato sopra perchè il dolore era a 360 gradi....beh, miglioriamo.

ma non di umore.
appena mi fermo un attimo, sbiadisco.
prendono forma tanti di quei punti interrogativi che ormai vivono di vita propria, si muovono, crescono, ballano, guidano, bevono.
appena mi fermo tutto balla, ma non io.
come ieri, di ritorno dall'ennesimo appuntamento (la buio) sbagliato.

"è allenamento, è solo allenamento, serve da stretching ai muscoli del cuore e delle fibre nervose, perchè così sarà sempre minore l'avversione verso l'esterno e sempre maggiore l'apertura, la flessibilità, la tonicità d'animo".
sìsì, è così.
ma non passano lo stesso.
la tristezza, l'inadeguatezza, lo sconcerto e la paura.
e l'ossessione, soprattutto.
non vedo nessuno, non vedo nient'altro che pallidissimi embrioni del mio lui ideale, che ormai sappiamo bene com'è fatto.
tutte copie disuguali da cui prendo da chi uno sguardo, da chi un sorriso, da chi una voce, da chi nulla.
e il mio pugno aperto è sempre vuoto.
solo più grinzoso.

non ne posso più, così non ne tiriamo fuori le gambe.

mi sono scritta, ho scritto a lui (senza inviare chiaramente), addirittura mi sono scritta da parte di lui ciò che non mi dirà mai.
che deficiente.

deve passare, passerà perchè deve passare.
deve.
devo farmene una ragione, devo scrollarmi di dosso questa sensazione, devo limitarmi a pensare che non è mai accaduto, che non è mai esistito, che io stessa non ho vissuto niente, che è stato tutto un sogno, che lui non è reale e mai lo sarà.
che il mondo campa di altra gente, di gente bellissima, che avrei la fortuna di conoscere.

ma in fondo, perchè dirmi tutte ste puttanate?
ho imparato a essere furba con me stessa, tanto che non mi autoconvinco più.
sono un muro di cemento armato, e sono un muratore alle prese con calce e mattone per alzare la barricata più possibile.
per essere buttata giù con un soffio di vento solo da lui.

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