lunedì 23 luglio 2012

bollettino # 41 (ridiamoci su)

ma sì.
ridiamoci su di una serata come questa.
come fare altrimenti, per un'uscita iniziata con me che arrivando al box sulle zeppe, col terreno scivoloso della discesa sotto l'acqua mi accricco sul mattonato interno (in piano), cadendo di peso come un beluga bianco, su un fianco e gomito e miracolosamente senza sporcare di un millimetro quadro la camicetta bianco-gardenia-mito.
e finita con me in bagno sulla cui tazza cui sono caduta di peso, sempre come un beluga bianco ma con il cagotto, che per poco non la faccio sul pianerottolo.
la strada di casa (10 minuti di auto dal ristorante) non mi è mai sembrata così lontana.
e meno male che ho insistito per andare ognuno con la sua.

il climax ascendente di acciacchi è inversamente proporzionale al tenore della serata.

per carità, un ometto per bene.
quanto basta sciolto, affatto nervoso, molto a suo agio nel rolex, nella camicia volutamente sbottonata sui polsini per contenerlo, nelle cifre cucite nella stessa, nel suo modo così galante di far scegliere a me bevanda, primo e dolce, nel pagare in sordina il conto mentre ero in bagno con la prima scarica di cagotto - ma molto ben celata devo dire-, nei suoi discorsi sui ferrari che ha posseduto, guidato, grippato, o sulle numerose segretarie avute.

un bravo ometto davvero, un partito di quelli che una volta che stai insieme non lo molli più, accuratamente e preventivamente evitata la separazione dei beni o qualsivoglia forma di pre-contratto matrimoniale.

peccato, davvero.
peccato non aver trovato il feeling, la chimica, ciò che intrattiene sensi e cuore dei deboli.
peccato anche non ritrovare la bellissima sensazione dell'attesa, quella che non ti fa passare i minuti, che ti fa uscire prima di casa perchè non vedi l'ora di metterti in macchina e guidare, arrivare in anticipo ma intanto lì, presente, e vederlo arrivare da lontano, e goderselo mentre cammina e ti guarda, o mentre sbuca nell'unico attimo in cui sei stata disattenta, tanto che ti disorienta per un secondo.

ho fatto il mio.
oltre ad essere andata "di corpo" due volte, ho fatto ciò che psyco suggerisce: conoscere e fare uno sforzo per trovare il buono, al di là di Azzurro.
siamo lungi dalla soluzione, andiamo a "trial and error".

stasera però, pancia gonfia e gomito dolorante, mi viene solo da ridere per ciò che sono stata in grado di produrre pur di andare contro me stessa.
o forse era il tartufo?


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