sabato 21 luglio 2012

bollettino # 40 (mezzo pieno o mezzo vuoto?)

lunedì 16 luglio, ultimo biofeedback in assoluto dalla ginecologa, e ultima visita prima dell'estate.
fino a settembre, nisba.

ho imparato a controllare meglio la muscolatura pelvica, ora quello che veniva chiamato "ipertono" muscolare sembrerebbe retrocesso in serie b.
molto bene, direi. no?

nì.
secondo il secondo (che fantasia) swab test, fatto a 2 mesi di distanza dal primo dopo l'inizio delle terapie, non è cambiato niente.
niente.
in pratica, 2 ulteriori mesi di tens (10-11 in tutto) e laroxyl, buttati nel cesso.
per intenderci.
sul versante destro dell'orologio a forma vulvare (o di vulva a forma orologiare) la resistenza al dolore è rimasta tra 0 e 3 su 10, esattamente come a maggio.
nei versanti inferiore e superiore (ore 6 e 12) qualcosa è lievemente migliorato, e comunque controllabile.
sul versante sinistro, purtroppo, in 2 punti sto ancora a 6-7.

praticamente la copia carbone di 2 mesi fa.

mi sono stupidamente illusa che, visti i primi risultati dopo 3 mesi di terapie, così impressionanti e reattivi, il miglioramento fosse di tipo kaizen (continuo).
ma io non sono la fabbrica di produzione della Toyota, e neanche della Fiat con il loro strambo World Class Manu-factoring (un'evoluzione all'italiana del Total Quality System nipponico).

io non produco, non metto a posto, non creo a stock, non sono una catena di montaggio, non faccio i check durante tutta la produzione dalla culla alla culla, non sono robotizzata, non utilizzo le 5 S nè la teoria dei perchè.

purtroppo o per fortuna sono (ancora) UMANA, DONNA per lo più.
così non posso mettere in atto il miglioramento continuo.


ha bruciato da morire, metaforicamente e anche fisicamente parlando, questo risultato.
inizialmente non ci ho pensato molto, ho mantenuto anche il sorriso finchè sono rimasta a sentire la ginecologa, anch'ella sorridente come se mi stesse raccontando la barzelletta dei pomodori che attraversano la strada, e sono rimasta tranquilla per tutto il percorso fino alla macchina.


è stata la prima e unica volta che ho trovato parcheggio sotto al portone della ginecologa.

una volta dentro, coi comodi 46 gradi senza aria condizionata, metto al solito posto il frontalino della radio, metto la cintura, abbasso i finestrini, sto per girare la chiave...
e mi trovo a piangere come un neonato.
anzi no, come un bambino di un anno e mezzo.
avete presente i marmocchi di quell'età, che quando piangono sul serio hanno lacrimoni più grossi del bulbo oculare?

ecco, così.

la sensazione di desolazione ha preso totalmente posto, di sicuro se qualcuno avesse voluto accomodarsi nel sedile accanto al mio, non avrebbe trovato il modo di farlo.
si era messa anche la cintura, per non rischiare di finire fuori in qualche frenata.

non ho neanche fatto caso all'unica consolazione della stessa ginecologa, che mi ha detto qualcosa come "vabbè ma è possibile che nel rapporto questo punto non ti dia neanche troppo fastidio".
mi sono posta solo molto dopo le candide 5000 domande senza risposta relative a questa frase, per darmi un escamotage che qualcosa da salvare c'è ancora.
e non sto facendo neanche caso al fatto che mi abbia detto di iniziare la discesa delle gocce di laroxyl, fino ad arrivare a 4-5, ma senza smetterle.
e di diradare le tens, prima una a settimana, poi una ogni due, poi di nuovo una a settimana, e via discorrendo.

è una sensazione che non auguro a nessuna, quella della delusione.
la delusione può essere di varie specie, e sicuramente in alcuni casi è più cocente subito.
nel mio è oltretutto subdola.


dopo il piagnisdeo in macchina ero tornata tranquilla, ne ho parlato con mia madre in estrema serenità, quasi non l'avessi fatto io quel test, quasi non mi riguardasse come quella cosa che è stata il centro dei miei pensieri da 8 mesi a questa parte.

subdola, perchè nei giorni seguenti mi sveglio fresca, riposata, vado a lavoro, faccio il mio.
poi in un attimo di svago lei mi assale, lasciandomi inerme.
lo fa con la cavalleria, con tutti quei pensieri -gli stessi che avevo mesi fa- che avevano via libera e semplicità nel farmi sentire inadatta, anormale, anomala, condannata.
mi fa sentire così imbecille a pensare alle mille paranoie su Azzurro, su un uomo in generale, quello che potrà arrivare, quello che è in potenza, quello che non c'è mai stato, quello che non ci sarà mai.
perchè quei pensieri in realtà sono lo step 2.

non posso permettermi pensieri e struggimenti simili, perchè vorrebbe dire che mi sento NORMALE.
che pur avendola, non so con chi utilizzarla.
e io non lo sono, c'è ancora da aspettare, sperare, forse pregare.
siamo ancora allo step 1, quello del "vinci la patologia nel più breve tempo possibile e del tutto".
il problema non è con chi utilizzarla. è se e mai e chissà quando mi darà l'ok per essere utilizzata.

oggi sarei dovuta andare a fare un tampone per verificare, a mo' di placebo, se ci fossero dei fenomeni infiammatori che non permettono alla "patologia" di regredire ancora.
non ci sono andata.
per paura.
per paura di sentire dolore.
QUEL DOLORE.
che ad oggi mi ridurrebbe in briciole.

la ginecologa vorrebbe che io "testassi" il mio stato prendendo a cavia un partner.
ma io me la faccio sotto, e so che questo non accadrà.
la psyco mi ha dato i compiti delle vacanze: conoscere, conoscere e conoscere, anche da sola, anche coi siti di incontri, e possibilmente quagliare, perchè non sono così malata, sono guarita al 75%.
questo potrebbe rincuorarmi e a tratti lo fa davvero, ma mi sembra ancora una così magra consolazione....
quel 75 non mi piace, e non mi piacerà in futuro, e non lo accetterò.
non credo che accetterò mai questa condizione, se è vero che rimarrà così.

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