lunedì 5 dicembre 2011

bollettino # 9 (grigiume e gatti)

ieri non ho avuto tempo di fare il consueto editoriale, ma d'altra parte credo che bastasse e avanzasse quello di mercoledì.
oggi ho avuto il primo crollo emotivo a lavoro.
parlo di meno di due ore fa.
roba che sono entrata a lavoro alle 9,10 (in ritardo causa mezzora di traffico in più all'uscita del mio quartiere per quel comodo autobus che ha rotto e che non aveva altra via di fuga che fermarsi in mezzo alla strada principale, nonchè unica via d'uscita verso il mondo esterno), e alle 9,25 già lacrimavo.
e ho lacrimato in silenzio, prima davanti al mio collega maschio-nerd (in questo caso "nerd" è da intendere: soggetto informatico incapace di provare sentimenti di empatia nei confronti di altri esseri umani), per poi trovare un habitat più consono.
in un ufficio di quanti, 150 metri quadri? l'unica metratura di privacy è l'"Ufficio", fonzescamente parlando.
il cesso.
un cesso di 3 metri quadri, forse: piastrelle grigio chiaro alle pareti e piastrelle grigio scuro sul pavimento, porta grigio topo, soffitto grigio polvere, in cui l'unico tono che stacca è la combo bianca water/sciaquone.
il luogo ideale per tirarsi su di morale.
ho lacrimato pensando:
- alla discussione avuta ieri con mio padre, che frutta già ben 25 ore di silenzio. un sistema previdenziale di rancore, insomma.
- alla fittizia decisione di andarmene via da quella casa, ma come?
- al mio stato lavorativo immobile, congelato, che mi ha in ostaggio come un patto col diavolo: quest'ultimo si impersonifica con un CCNL che potrebbe arrivare tra lunghiiiiissimi 3 mesi e mezzo di scaldamento sedia.
- al mio ancora più immobile stato del loisir (leggi "tempo dedicato ad attività extra-lavorative").
- al paraculo--ops, lo chiamo ancora così ma per semplicità di scrittura. in realtà non è che un maschio, viziato e supportato da bellezza e fascino, che ha giocato (da notare il passato prossimo) con me come il gatto col pipistrello appena preso fuori al giardino, e portato in trofeo sotto al letto del padrone.
- alla scontata brand new distruzione del mio ego centrata nei giorni come un anno fa, che un treno svizzero a paragone ha un delta di ritardo di almeno 5-10%.
- al natale conseguente, imminente e (scusa Dio) in questo momento proprio scomodo, che sarà copia carbone dello scorso, passato nella malinconia a leccarmi ragadi neanche più nascoste, sublimato da un rodimento di culo che fa il giro, passando dal via di stamattina in macchina.

ecco.

giovedì scorso sono andata a farmi vedere la gola da un otorinolaringoiatra nonchè show man.
dice che ho un reflusso gastroesofageo - c'è qualche altra patologia che vogliamo aggiungere??? no problem, sono qui come una cavia- per cui ho quella specie di tosse stizzosa e gola infiammata.
mi ha dato da prendere il refalgin, una bustina di gel che serve a smorzare il reflusso.
gusto: banana.
potete capire che bontà.

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