mercoledì 30 novembre 2011

il quasi editoriale (visto che è ancora mercoledì)

cfr ultima frase del bollettino # 8 di cui sotto.

sono talmente più tranquilla che ho voluto festeggiare stamattina con una bella CAZZATA.
in macchina, ore 8,40 sul GRA. anzi, sulla rampa del GRA.
talmente incasinata che tutti fermi, come al solito, e ognuno a farsi i cazzi suoi cellulare in mano.
ho avuto la folgorazione divina, contravvenendo a ogni sorta di autoconvincimento dei giorni scorsi (cit. "non fare nulla, si farà sentire lui, e se non lo fa, amen")
gli inviato un sms. al paraculo, sì.

per far capire che ho capito, che non si farà più vivo.
così suggellando il non happy-ending di un affare che forse avrebbe dovuto finire già molto molto tempo fa. colpa mia.
gli ho solo scritto "deduco dal silenzio che hai finalmente trovato la tester per il materasso".

ora. che non risponda a una provocazione, ci sono abituata.
lui risponde se e solo se la provocazione la lancia di sua sponte.
una persona normale penserebbe che non stia rispondendo perchè non c'è nulla da rispondere dal momento che è la verità.
una persona come me va addirittura più avanti, pensando che sia per lui un modo di dimostrarsi offeso perchè tramite non so quale via ha letto questo blog letto da nessuno, nessuno che si chiami nessuno, intuendo mie intenzioni bellicose e non propriamente piacevoli.
oooohh. l'ho detta.
altra parafrasi: ora il mio cruccio NON è che si sia trovato una donna che finalmente riempie quel di più che la sottoscritta non ha mai capito a) cosa fosse b) come riempire, essendo (nomenclatura ipotetica: "di più" è da intendersi come valore aggiunto o come specialità?) a me sconosciuto; NO, il cruccio è "oddio, sono stata troppo cattiva, lui l'ha scoperto e non mi parla più".

dio santo.

che non dovessi più sperarci, insomma, era roba del paleolitico. anche il bambino che mi abita sotto lo sapeva.
che continuassi a sperarci, a giocarci, a farmi male perchè alla fine quel paio di occhi azzurri hanno il magnete che punta dritto al Nord del mio muscolo cardiaco, beh. anche il bambino ha provato a farmi capire che era tempo, e muscolo cardiaco, persi.
ma non mi basta mai. il mio modo di indurmi al parto del destino, è per antonomasia irragionevole.
non dico sbagliato, dico non logico.
cerco di lasciarmelo scivolare addosso.
tanto questo periodo dell'anno, meno ma simile all'anno scorso, ha sempre il motto "tanto il panettone insieme non se lo magnamo". i.e.: a natale non ci faremo gli auguri, niente cena di gala da proporgli, niente simulacro di sesso p.v. (prossimo venturo), niente paio d'occhi.

ma io lo so qual'è la ragione.
è che parlo sempre troppo, e con troppa gente.


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