lunedì 25 agosto 2014

Non mi affronto

Stavolta non affronto davvero me stessa.
Sembra come se fosse sparita la scintilla, chiamiamola speranza, "leggerezza", che piace tanto dirlo di questo tempi.
Come se mi fossi improvvisamente svegliata e sentissi che non c'è nient'altro.
Lavoro, famiglia, salute, una futura casa.
È tutto qui.

Gente che queste cose se le sogna a occhi aperti, mentre io le do per scontate.

Mi sento male.
Ho coraggio di dirmelo stasera.
Non mi sento bene, ho frustrazioni continue,  malumore perenne e tristezza, insoddisfazione, eterna malinconia per "quello che poteva essere" e non è,  e a questo punto mi viene da dire che non sarà mai.

Le relazioni affievoliscono,  l'amore manca da troppo tempo, i sogni...beh, andati.

Se qualcuno ora mi chiedesse cosa voglio dalla vita risponderei "una famiglia, un amore e un figlio".
Fanculo lavoro, fanculo bella macchina e le comodita, fanculo vacanze negli hotel 4 stelle e le Spa d'inverno e le bottiglie di champagne.

Manderei a fanculo tutto ciò che mi riempie quel vuoto, perché sarebbe naturalmente riempito, nel modo più fisiologico e genuino.

Darei tutto per quella visione. Perché in fondo non cerco altro.
Sono nata per questo, e so che struggermi mi rende ancora più difficile staccarmi da questa idea.

Che sarei una buona madre, una buona compagna.
Ma questo condizionale mi ammazza.

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