martedì 3 luglio 2012

bollettino # 38 (noiezza)

noiezza: noia + tristezza.
prima scorrevo la rubrica dello smartphone, in cerca di qualcuno con cui scambiare 2 chiacchiere.
per ammazzare il tempo, lo stesso di cui mi lamento sempre troppo, e a cui sono sempre troppo poco grata.
"ma sì, chiamiamo qualcuno, sarà divertente!" mi sono detta in un impeto di socialità.
in fondo, quei 500 minuti mensili da qualche parte andranno pur sfruttati - dice la coscienza della SIM.
117 contatti, compresi i 2000 numeri inutili della TIM.
persone che abbiano stimolato il mio dito a convergere verso l'iconcina verde in alto a sinistra: zero.

brutto eh.
mi sono fermata su un paio di nomi, giusto quella frazione di secondo per dirmi "ma cosa ho da dirgli, in fondo?".
in effetti, cose da raccontare non ne ho molte, come d'altra parte si evince in queste ultime fasi del blog.

posso raccontare che sto alle 30esima TENS e ogni tanto ho ancora parecchi fastidi (vedi ieri sera, a ogni minuto continuavo a spostare la sonda provocandomi un male cane quando arrivava la corrente nel posto sbagliato), che sto facendo l'ennesima cura di ovuli contenenti un coattissimo "acido borico" (sarà lo stesso che scorre più frequentemente nelle mie vene?!), che ho trascorso un bel weekend con amici partito con un umore non sotto le scarpe, ma sotto anche alla nuova metro B1 (sette rampe di scale mobili in quel di viale libia per arrivare a superficie), che il lavoro è X, che va benissimo anche così, che soffro caldo, sonno, pesantezza, che penso spesso ad Azzurro come problem solver del mio equilibrio umorale, che detesto i bambini tanto da farmi detestare - o guardare con pietismo, alternatamente- da chi mi sente blaterare improperie verso i marmocchi, che vorrei andare in vacanza adesso, e invece dovrò aspettare settembre, che l'estate e settembre sono i periodi peggiori dell'anno, ma novembre è sicuramente il peggiore in assoluto, che ho perso la speranza di vedermi diversa da così, che in fondo così non mi va proprio male, che i troppi kg li vedono ormai anche gli altri e non solo lo specchio, che a volte mi stanco talmente tanto di pensare che prego di addormentarmi in fretta la sera, sognare il bello e svegliarmi resettata, che D. purtroppo non ci guarda da lassù perchè è all'inferno come tutti i suicidi, che non metterà una mano sopra le teste di mio fratello e sua sorella, ma ci piace pensare che sia così, che se forse lui non avesse avuto la bella pensata di impiccarsi quel giorno di 20 mesi - cazzo, 20 mesi - fa, forse Azzurro e io avremmo vissuto -vivremmo ancora- una gran bella storia, che io lo odio D. per avermi rovinato un weekend e avermi causato il più brutto trauma della mia vita adulta, dopo quello della vita adolescente con la morte di F. che poverino manco  se l'era andata a cercare, che dopo tutto ancora mi scende la lacrima per quella poveretta che sposerà mio fratello e che ancora ho il dubbio se lo farà davvero avendoci già giocato un brutto scherzo 2 anni fa, che quando arriverà quel maggio io sarò un abbacchio e non potrò provarmi vestiti a settembre perchè continuerò a mettere su chili e sarò non solo la più brutta testimone del reame, ma anche la più beona, il che potrebbe fare di me anche la più sconcia, sconcia poi per-chi? che li conosco tutti gli amici di mio fratello, sconcia poi per-chè? che non so manco più di striscio cosa sia la sessualità a 2, che mi manca tanto, che non mi sento affatto normale, che a volte ho la sensazione che boh sono "speciale" nel senso più astruso del termine, che il tempo scorre, i mesi passano, la vulvodinia sta lì, più stanca, io sto qui, più stanca e forse più disarmata, quasi arrendevole, lui sta lì, probabilmente stanco, ma spensierato, che sono totalmente fuori dalla realtà se spero ancora che mi invii un segno.
troppo saggia la psyco.
che questa settimana non vedrò per una puttanata di un evento di cui non può fregarmene di meno e per cui ho speso la bellezza di 130 euro di vestito (col 15% di sconto perchè ho scoperto una lievissima falla nella trama) per non farmi "parlare dietro". come se realmente me ne importasse, e invece mi piacerebbe andarci in pigiama proprio per sollevare quelle voci che tanto immagino si sollevino comunque, nella loro ipocrisia.
beate loro, le voci.
non hanno da pensare a niente, sono meri operatori, sono bracci.
vorrei essere solo voce, quella stessa che spero di non perdere nei prossimi mesi.

noiezza: noia + tristezza.

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