giovedì 16 febbraio 2012

bollettino # 24 (a briglia sciolta)

poco fa mi sono imbattuta in un sito che dà consigli per i colloqui di lavoro.
così ho fatto un debrief su eventuali cazzate fatte nei 2 colloqui (per lo stesso posto) di cui sto ancora aspettando una risposta, conscia che in realtà il candidato sia già stato scelto e stia già lavorando al MIO posto.
e il risultato è?
che ho fatto tutto a regola d'arte, dannazione.
per cui stamattina, tra le tante cose che mi accorgo giornalmente di non capire, non capisco perchè non mi abbiano presa.
io SONO la loro persona giusta e quello E' il lavoro giusto per me.
mai stata così convinta come per questo posto.

come stamattina non capisco perchè nelle parti molli del mio basso ventre io senta oggi particolare bruciore e fastidio. soprattutto dopo aver messo il gel.
13 giorni di antidepressivo, che l'unica cosa che ha fatto bene è passarmi il mal di testa da cervicale tensiva.
lì sotto invece, la vulva beata rompe i coglioni, e se può lo fa apposta.
tanto per ricordarmi che sono inutilizzabile.

fanculo. VAFFANCULO.
non mi va neanche di parlare degli ultimi casini in casa, tanto per non farci mancare nulla.
vivo in una bolla, mi sto seriamente rompendo i coglioni, non riesco a riprendere in mano quei pezzi di vita che ancora c'è margine per poter essere presi in mano, mi sento sola, mi sento pigra, mi sento nervosa, mi sento che non c'è un cazzo che possa farmi sentire meglio.
anzi, c'è, ci sarebbe, ma va evitato perchè sono inutilizzabile.
un mio collega dice "quanto spreco!" quando mi guarda.

lo dico anch'io, quanto spreco. ma più lo dico e più mi odio, e odio tutto quello che fa parte di questo spreco, quello che è in potenza di questo spreco, e quello che questo spreco sta producendo e produrrà.

e in più, rispetto a TUUUUUUTTO questo, sono sempre più consapevole di non essere in grado di chiedere aiuto.
c'è una mia amica, che molto modestamente ha solo detto "ragazze ho bisogno di voi": ci siamo viste, ne abbiamo parlato, si è sfogata, le abbiamo dato dei consigli, e forse non servirà a niente ma almeno ha avuto una valvola di sfogo per far uscire la voce.
io neanche quella riesco a fra uscire. se non qua sopra.
non riesco manco ad alzare il telefono per dire "ohi, mi sento un po' giù, ho bisogno di te/voi".
niente, la mia testa e la mia voce si rifiutano categoricamente di rompere il cazzo al prossimo per uno sfogo semplicemente egoistico.
non riesco ad essere egoista così. lo sono per molte altre cose, ma per questa faccio fatica.
e per carità, c'è la psicoterapeuta, ma lì per ora si guardano cose a livelli più profondi, profondamente diversi dal quotidiano.
per ora non mi basta, perchè l'unica mia valvola di sfogo è sempre e comunque stata casa mia. ora che casa è un complesso di problemi, di discussioni, di musi lunghi, di cause del mio malessere, sarebbe come parlare della prigionia col proprio carceriere. una sorta di sindrome di Stoccolma.

io STOCCOLMA. STOCCOLMA DI NERVI.

porca puttana.
oggi ogni parolaccia la sento benvenuta, perchè se non le dicessi forse mi spaccherei una mano contro qualche porta.

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