il bollettino inguinale
tentativi di sdrammatizzazione di un'ipocondriaca
giovedì 13 marzo 2025
Tutto nella mia testa
mercoledì 2 ottobre 2024
È morto
lunedì 25 agosto 2014
Non mi affronto
Stavolta non affronto davvero me stessa.
Sembra come se fosse sparita la scintilla, chiamiamola speranza, "leggerezza", che piace tanto dirlo di questo tempi.
Come se mi fossi improvvisamente svegliata e sentissi che non c'è nient'altro.
Lavoro, famiglia, salute, una futura casa.
È tutto qui.
Gente che queste cose se le sogna a occhi aperti, mentre io le do per scontate.
Mi sento male.
Ho coraggio di dirmelo stasera.
Non mi sento bene, ho frustrazioni continue, malumore perenne e tristezza, insoddisfazione, eterna malinconia per "quello che poteva essere" e non è, e a questo punto mi viene da dire che non sarà mai.
Le relazioni affievoliscono, l'amore manca da troppo tempo, i sogni...beh, andati.
Se qualcuno ora mi chiedesse cosa voglio dalla vita risponderei "una famiglia, un amore e un figlio".
Fanculo lavoro, fanculo bella macchina e le comodita, fanculo vacanze negli hotel 4 stelle e le Spa d'inverno e le bottiglie di champagne.
Manderei a fanculo tutto ciò che mi riempie quel vuoto, perché sarebbe naturalmente riempito, nel modo più fisiologico e genuino.
Darei tutto per quella visione. Perché in fondo non cerco altro.
Sono nata per questo, e so che struggermi mi rende ancora più difficile staccarmi da questa idea.
Che sarei una buona madre, una buona compagna.
Ma questo condizionale mi ammazza.
martedì 4 giugno 2013
bollettino # 83 (una, nessuna, centomila ragioni)
tante (?) cose nel mentre, che come al solito non sarò brava ad annotare nel giusto ordine nè col giusto ritmo.
credo che la principale, motivo dei post di questo blog, sia che ho cambiato terapia.
sono andata dal famoso prof. Pesce, alla prima visita prenotata a febbraio per maggio, in cui non ha detto nulla che non sapessi: vestibulodinia importante, alta sensibilità a h 12, medio ipertono del muscolo elevatore dell'ano.
abbiamo parlato del mio trascorso, delle terapie fatte e dei risultati ottenuti solo nel breve periodo, per poi avere una brutta ricaduta.
non ha detto che ho fatto male, ma solo che quelle terapie sono di per sè non efficaci nel lungo periodo; per cui abbiamo capito cosa NON è efficace per me.
mi ha cambiato psicofarmaco, sostituendo il laroxyl con il cymbalta, prima da prendere metà dose del dosaggio minimo, a cui sono passata da un paio di giorni (30 mg).
mi ha dato poi expose 100 mg, un miorilassante da prenderne un terzo ogni pasto ogni giorno, e etinerv, il solito integratore alimentare.
effetti collaterali: sonnolenza, un bel po', e sensazione di rilassatezza estrema alle gambe.
tutto nella norma, anzi, potrei dire che è andata bene per ora.
ho poi iniziato le sue fisioterapie, quei massaggi interni che servono per sciogliere i muscoli dell'area pelvica, e a seguire certi dettami comportamentali che prevedono esercizi ma anche stile di vita da perseverare.
lo sforzo che ho fatto eni giorni scorsi nel tenermi sveglia e vigile, concentrata a lavoro e quando guido, cercando di mettere a tacere l'ansia da ipocondriaca solo dio lo sa.
tant'è che ora che mi sono un po' tranquillizzata, mi sembra di aver corso una maratona.
vedremo, per ora non do giudizi di merito perchè è davvero troppo presto. sospendo il giudizio, attendo risultati.
sto lavorando anche molto su di me.
mi sono posta domande, in questo periodo, cui sto cercando non tanto di dare risposte, quanto capirne la natura.
la mia infelicità, la mia tendenza depressiva, come dice psyco, sono esuli dalla vulvodinia o da lui.
semplicemente, ci sono sempre state, ma ho sempre dato precedenza a indicarne la causa in fattori esogeni, escludendo il problema a priori.
ne ho parlato con psyco, le ho anche fatto una specie di ultimatum, se così posso dire, di chiederle se questa che sto percorrendo con lei sia davvero una strada, e quale essa sia, quale sia il fine ultimo, perchè a volte mi perdo nei dettagli e non vedo il macro obbiettivo.
dice che tutto questo sta servendo a farmi entrare più in contatto con me stessa, per non vivere il film della mia vita ma la mia vita così com'è.
devo far colloquiare due anime, quella fragile, spaventata a morte, ipocondriaca e paranoica con quella aggressiva, rabbiosa a volte, determinata.
devo iniziare a pensare che gli altri non sono me, e che non posso attendermi da loro sempre reazioni che sono in linea con quello che farei io.
io non sono loro, e se diminuissi questa certezza sarei vittima meno volte della mia illusione, disillusione, delusione.
lui. un discorso come un altro.
ci si sente, ci si è visti quel paio di volte da lui per fare le solite cose, si rivolge a me per sms come fosse il mio pappone, e non mi sorprende più.
gli do spago quel tanto che so che lo appaga di sentirsi il mio mentore, ma non ascolto quello che dice, in nessuna cosa.
lui non mi conosce, e anzi, non ha voluto conoscermi, perciò le sue idee si basano sulla superficialità che è il leitmotiv tra noi.
non mi esalta più, non lo voglio più, non voglio più niente da lui.
è uno, uno qualsiasi.
non mi fa più male coi suoi atteggiamenti, non mi colpisce più al cuore, non lo sogno più.
si è sbriciolato, ma per colpa di nessuno.
forse tutto è figlio di una consapevolezza che sto prendendo, che ho vissuto gli ultimi anni troppo la vita di un altro.
ora che penso alla mia, alle mie difficoltà tutte personali, di ingegno, per quanto non mi piaccia nè so ancora come uscirne, per ora è prioritario rientrarci con la testa, con tutta la coscienza di cui sono capace, anche quella svogliata. che è tanta.
tanti pensieri, alcune idee, voglie.
il puzzle si è confuso di più, sono stati tolti alcuni pezzi e aggiunti altri.
piano piano, spero di vedere la luce.
mercoledì 17 aprile 2013
bollettino # 82 (minuetto)
ascoltata per caso stamattina.
...sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...
... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più...
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.
Io non so l'amore vero che sorriso ha...